Airbnb e il nuovo programma per competere con gli hotel

leggi l’articolo completo...Se pensavate di già che Airbnb vi stesse “rubando” la clientela, aspettate di vedere cos’ha in serbo per gli hotel. Il campione della sharing economy è infatti vicino al lancio di un nuovo servizio che permetterà agli utenti di selezionare solo case di qualità certificata.

Il programma, le cui sperimentazioni inizieranno in queste settimane con un gruppo ristretto di proprietà, vedrà ispettori di Airbnb controllare personalmente le case assicurando che rispettino tutti gli standard di qualità prefissati dall’azienda.

Secondo indiscrezioni di Bloomberg, si tratterebbe di requisiti molto simili ai servizi classici d’hotel, come biancheria nuova e coordinata su tutti i letti, articoli da bagno monodose e selezioni di tè, caffè e bottigliette d’acqua sempre disponibili in cucina. Nel caso passino tale ispezione, le case saranno inserite in una lista speciale di proprietà selezionate e garantite da Airbnb. Non è difficile immaginare saranno mostrate per prime nella propria destinazione e ben differenziate dalle altre.

Offrire un assortimento di affitti brevi “premium” può aiutare Airbnb ad attrarre un target di viaggiatori più ricco e anziano, dimostratosi ad ora non particolarmente interessato a prenotare su una piattaforma nata per offrire un letto economico (gonfiabile magari, da cui proviene l’air del nome) a millennial senza troppe pretese.

Eppure Airbnb ha arricchito la sua offerta da molto tempo, passando da camere condivise a intere sistemazioni che arrivano a coprire attici a due passi da Wall Street e ville storiche di lusso in campagne da favola. Ciò che mancava ad Airbnb per convincere un’utenza più raffinata a prenotare erano le garanzie di qualità, che mancavano anche per le sistemazioni più di lusso e con costi tutt’altro che abbordabili. Garanzie che questo programma – ancora senza nome – sembra voler creare.

Ci possiamo quindi immaginare un futuro in cui il pubblico di Airbnb, concentrato in gran parte nelle fasce medio-basse, sarà formato nel tempo da un’utenza più varia, anche di coloro che non vogliono fare a meno delle comodità di un hotel.

Cosa fare allora per contrastare questo trend? Se Aibnb si ispira ai servizi degli hotel, gli hotel si possono ispirare su alcuni punti di forza di Airbnb.

Vi offriamo tre suggerimenti su cui costruire una strategia di marketing interessante!

 

Un sito ufficiale che non sia un semplice negozio

Uno dei punti di forza di Airbnb è l’idea di un’esperienza locale autentica, lontana dall’idea di un turismo distaccato e passivo in cui si subisce la destinazione al posto di viverla.

Per questo, può essere una buona pratica impostare un sito web ufficiale dell’hotel che da semplice vetrina di camere e tariffe diventi una risorsa per il viaggiatore, che istruisca, ispiri e faccia innamorare della destinazione.

L’Hotel Madrid, per esempio, offre itinerari unici di Roma, compresa una guida molto utile allo streef food della Capitale.

 

Non solo servizi, ma anche esperienze

È importante offrire, oltre a servizi, dell’esperienze locali uniche, che uniscano la qualità assoluta dell’hotel all’anima “local”, come per esempio corsi di cucina o visite guidate delle bellezze più nascoste nelle vicinanze.

Relais Villa Belpoggio ha per esempio sfruttato l’unicità del territorio per creare un’esperienza enogastronomica unica e di lusso, ritagliata su misura per ogni cliente.

 

Rendi il percorso di prenotazione semplice

Airbnb mostra tutti i costi in maniera trasparente fin da subito e il suo percorso di acquisto è esponenzialmente più corto rispetto a quello degli hotel, specialmente perché nel suo ecosistema la reputazione è generata on site, sia per gli ospiti sia per i padroni di casa.

Per la reputazione possiamo far poco, a parte mostrare un voto aggregato nella home e qualche recensione selezionata, ma con un buon booking engine e una buona usabilità del sito è facile abbattere il numero di passaggi che portano alla prenotazione.