American Express Travel: nel 2022 si torna a viaggiare e a sognare l’Italia

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Ebbene sì, la tanto attesa e sperata ripresa dei viaggi internazionali sembra una certezza nel 2022, per quanto insidiata dai drammatici fatti della guerra in Ucraina.

Tuttavia, almeno sulla carta, dopo i segnali positivi dei gruppi alberghieri statunitensi e i dati in rialzo di Expedia, anche American Express conferma la rosea prospettiva.

Scopriamo i numeri del recovery fotografato dalla relazione 2022 Global Travel Trends, rilasciata da American Express Travel, con un focus particolare sui mercati interessanti per gli albergatori italiani.

 

Forte desiderio di viaggiare

 

Il documento, redatto a partire da dati provenienti da Stati Uniti, Australia, Canada, Messico, Giappone, India e Regno Unito, rileva un fortissimo desiderio di viaggiare, istanza troppo a lungo soffocata dalla situazione pandemica globale. Le persone ambiscono a spostarsi oggi in misura maggiore rispetto all’anno scorso e l’86% prevede di spendere nel 2022 almeno quanto in un tipico anno pre-Covid.

Il 74% degli intervistati afferma di essere disposto a prenotare un viaggio per il 2022, anche nell’eventualità che in seguito fosse necessario annullarlo o modificarlo. Si tratta di un dato in aumento del 56% rispetto al 2021. La voglia di viaggiare è tanta, non ci sono dubbi…ma con quali fini?

Si viaggerà per visitare le persone e le mete amate, celebrare eventi importanti della vita, esaudire i propri desideri, vivere eventi in prima persona e prendersi maggiormente cura del benessere e della salute personali.

L’81% del campione desidera esplorare destinazioni dove potersi immergere nella cultura del posto e ricerca brand che supportino, con i propri profitti, le comunità locali. Sempre riguardo alle mete, il report segnala che il 55% dei viaggiatori quest’anno vuole prenotare la vacanza dei sogni, in particolare i Millennial (67%) e la Generazione Z (65%).

Entrando nel dettaglio, tra coloro che ambiscono a fare il viaggio di una vita quest’anno, chi ha scelto l’Europa (35%), sogna soprattutto l’Italia (21%).

 

 

Un’ottima notizia, soprattutto se siete proprietari di una struttura leisure in destinazioni battute da turisti anglofoni provenienti da diversi Paesi, quindi città d’arte italiane, ma anche Costiera Amalfitana, Chianti, Lago di Como.

 

Revenge tourism

 

Dopo lunghissimi mesi bloccati in casa, dunque è giunto il momento della riscossa: la tendenza illustrata dal 2022 Global Travel Trends è quella del revenge tourism, mosso dall’impulso irrefrenabile di riprendersi ciò che la pandemia ci ha tolto per troppo tempo.

Lo spiega perfettamente Audrey Hendley, presidente di American Express Travel: “La pandemia ha fatto capire a tutti noi, viaggiatori compresi, ciò che è veramente importante. La relazione Global Travel Trends dimostra che i turisti si stanno rifacendo del tempo perduto e prestano attenzione alle persone con cui viaggiano, ai posti che visitano, ai brand che supportano e a come spendono il proprio denaro, mentre tutto il settore avanza”.

Oltre all’incremento del budget allocato alle vacanze (tornato agli standard pre-pandemici), aumenta la frequenza dei viaggi progettati nel 2022: il 62% degli intervistati programma dai due ai quattro viaggi, mentre il 76% di loro prevede di muoversi maggiormente con la famiglia quest’anno rispetto al 2021.

Un’ultima riflessione riguarda gli eventi dal vivo, ormai quasi una chimera negli ultimi due anni, vissuti con nostalgia dagli appassionati di queste forme di intrattenimento. Nel report emerge che il 56% degli intervistati ha evitato di spostarsi per assistere a importanti spettacoli nell’ultimo anno, ma prevede di tornare a partecipare a questo tipo di eventi nel corso dell’anno.

La ripresa del turismo internazionale si nota anche dai risultati del quarto trimestre 2021: le prenotazioni effettuate dai titolari di carta tramite American Express Travel sono salite del 24% rispetto al 2019, trend al rialzo proseguito anche nel 2022.

I numeri fanno ben sperare, non ci sono dubbi; tuttavia la situazione geo-politica internazionale, sconvolta dalla guerra in Ucraina e dall’incertezza diffusa, potrebbe vanificare la rosea prospettiva di ripresa.