[BTO 2017] AIRBNB: il mercato vincente delle Experiences

Era il 20 Novembre 2016, appena un anno fa, quando il general manager di Airbnb annunciava una diversificazione del business: le Esperienze. Il colosso degli affitti brevi nel mondo, dopo l’offerta di viaggi, ha ampliato il suo catalogo con le experiences.

In quella data furono lanciate in 12 città e 9 Paesi per un totale di 500 esperienze disponibili online nel mondo.

Dopo solo un anno, ad oggi le città sono diventate 40, in 26 Paesi per un catalogo di 3500 prodotti tra cui scegliere.

Al BTO 2017 si discute di questo successo con Caterina Manzi, Trip Market Manager di Airbnb.

Perché le Experiences hanno successo?

 

I numeri di Airbnb parlano chiaro: il viaggiatore non si accontenta di prenotare voli e soggiorni, cerca qualcosa di più emozionale. Prenota Esperienze perché vuole vivere la propria vacanza sotto una luce diversa, come unica e non replicabile.
Il successo di questa nuova era, secondo Caterina Manzi, è scritto nella mission di Airbnb: “rendere il mondo dei viaggi facile, per gestione e prenotazione, me magico allo stesso tempo”.
In una parola: esperienziale.
Magico per le attività esclusive che possono conoscere e far vivere davvero soltanto i locali che possiedono in sé stessi l’essenza di una città o di un territorio.

 

Le Esperienze di Airbnb: cosa sono

 

Le Esperienze, Caterina Manzi lo sottolinea più volte durante l’intervento, “sono ad appannaggio esclusivo delle persone che risiedono in un luogo, sono originari o lo abitano da anni.” Solo loro possono assicurare esperienze di viaggi significative, che è la mission di Airbnb.
Altra caratteristica delle experiences è la dimensione dinamica che deve caratterizzare i viaggiatori nell’intero processo: questi devono sentirsi coinvolti dall’attività scelta, devono viverla in pieno acquisendo un beneficio in termini emozionali, un arricchimento personale.
Il turista che prenota un’esperienza su Airbnb torna a casa avendo visitato sicuramente un posto che non conosceva, ma soprattutto ha visto quel posto con occhi nuovi, una prospettiva inedita per lui. La prospettiva del locals.
Tramite le Esperienze, il turista può uscire dai circuiti mainstream per acquisire lo status di viaggiatore che può – e desidera – stabilire una connessione umana con la comunità locale, un rapporto più stretto e autentico con le persone e lo stesso luogo in cui si svolge la sua esperienza.

 

Gli Host di Experiences

 

Cosa sono le Experiences è stato ben definito da Caterina Manzi e sicuramente rappresentano un nuovo trend nel mercato del travel, che i soggetti dell’hospitality non possono ignorare.
Ma chi sono gli host delle experiences?
Come per le case in affitto, Airbnb non fissa limiti professionali, culturali o sociali. I criteri di selezione sono di tipo soprattutto emozionale.
Gli host possono essere sia professionisti del settore di cui offrono esperienze (come guide, organizzatori di food e wine tour), sia estranei a tali attività a livello professionale. Persone che non se ne occupano per lavoro, ma si cimentano in questi ambiti nel tempo libero. Come Passione. È questo un altro criterio distintivo nella selezione.

Gli host, infatti, devono risultare credibili nelle attività che propongono: devono dunque possedere conoscenza, passione o particolari abilità in un determinato ambito.
Genuino desiderio di incontrare altre persone e, di conseguenza, una particolare empatia verso il viaggiatore, che lo faccia sentire a proprio agio durante l’esperienza, completano il profilo dell’host perfetto di Airbnb.
Perché l’esperienza, oltre alla dimensione del viaggio, ricopre un ruolo sociale fondamentale.

 

I Viaggiatori di Experiences

 

Le Experiences rientrano in una concezione peculiare del viaggio, inaugurando un trend innovativo nel settore.
Non tutti i turisti scelgono esperienze, non rientrerebbero nella loro idea di travel.
Caterina Manzi traccia un ritratto preciso de viaggiatori che prenotano esperienze ed orgogliosamente sottolinea la decisione di Airbnb di non investire per acquisire nuovi clienti all’esterno. Perché?

Perché la prima caratteristica dei fruitori di Esperienze è il fatto di essere già utenti di Airbnb, persone che navigano nella app per cercare un alloggio o hanno già prenotato un appartamento tramite questo canale.
Una strategia che si dimostra vincente analizzando i dati: solo in Italia si effettuano 630 prenotazioni di experiences a settimana.

La seconda caratteristica di chi prenota un’esperienza è la giovane età: il 60% ha meno di 35 anni. I Millennial dimostrano dunque una propensione all’attività, piuttosto che alla contemplazione passiva del luogo visitato.

Ultima peculiarità dei viaggiatori di esperienze è il fatto di muoversi, in prevalenza, singolarmente: ciò conferma ancora una volta la valenza sociale di questo tipo di attività. Chi prenota un’esperienza lo fa, anche, per conoscere altri viaggiatori o entrare in stretto contatto con i locali.

 

Un’apertura e un’empatia fondamentali da entrambe le parti – host e viaggiatore – per dare vita a esperienze di viaggio, e di vita, uniche.