Cosa aspettarsi dai viaggi business nel 2022

Con il nuovo anno, inizia anche una nuova era per i viaggi. Amadeus Hospitality ha recentemente redatto un report in cui analizza quali sono i trend che caratterizzeranno il turismo d’affari nel 2022.

Dopo uno stop quasi completo ai viaggi business che dura ormai da due anni, i travelers sembrano pronti a tornare a spostarsi per lavoro. Seppur con qualche riserva dovuta al protrarsi della pandemia, almeno il 75% del totale degli intervistati si dichiara pronto a tornare alla normalità, ma con qualche differenza rispetto al pre-Covid.

Vediamo ora nel dettaglio i cambiamenti più significativi.

 

Meno viaggi, ma soggiorni più lunghi

 

Prima del 2020 si era diffuso il concetto di “Bleisure”, che vedeva i business travelers estendere il proprio viaggio d’affari, in modo da aggiungervi anche un giorno o due di vacanza con la propria famiglia o con gli amici.

Questo fenomeno oggi è leggermente cambiato, trasformandosi più in una “Workcation”, ovvero viaggi più lunghi che combinano riunioni, eventi business o lavoro a distanza, alternando affari con momenti di piacere.

Nel 2022 quindi possiamo aspettarci un minor numero di viaggi business rispetto al pre-pandemia, ma soggiorni di maggior durata. Di conseguenza, anche gli hotel dovranno rivedere la propria offerta in modo da andare incontro anche a questa categoria di viaggiatori.

 

Attenzione ai costi, ma anche all’ambiente

 

Molte aziende hanno ancora budget ridotti per i viaggi e gli eventi aziendali. Tuttavia, nell’analisi di Amadeus emerge che i costi non sono l’unico elemento considerato al momento dell’organizzazione della trasferta. Infatti, il 75% dei CFO ritiene che quest’anno sarà necessaria una maggiore flessibilità nello stabilire il budget destinato ai viaggi di lavoro.

Si rileva inoltre un crescente interesse nei confronti della sostenibilità, tantoché due terzi dei viaggiatori considerano questo aspetto fondamentale. Pertanto, le aziende tendono sempre di più ad organizzare i propri spostamenti prestando particolare attenzione al rispetto dell’ambiente.

 

Comunicazione costante è la chiave del successo

 

Dall’inizio della pandemia, abbiamo assistito a un aumento della comunicazione da parte delle aziende, che informavano i propri clienti delle misure anti-Covid messe in atto. Oggigiorno forse non abbiamo più bisogno di messaggi dopo ogni touchpoint o interazione, ma rimane fondamentale avere un contatto diretto in ogni fase del viaggio.

A questo proposito, il 65% delle TMC – Travel Management Companies – ritiene necessaria una comunicazione costante tra l’hotel e l’ospite, attraverso tutti i canali disponibili, come il sito web, i social media, e-mail e anche messaggi diretti. L’obiettivo è la presenza su tutti i punti di contatto in cui un viaggiatore può interagire con la struttura.

 

Eventi in presenza sì, ma senza assembramenti

 

I dati di Amadeus MeetingBroker indicano che, con la pandemia, i protagonisti dei viaggi business non sono più i grandi eventi, ma quelli di piccola entità, che riuniscono un numero di persone inferiore a 50. Ci si aspetta quindi che a guidare la ripresa nel 2022 siano appuntamenti come piccole riunioni, formazioni di team e meeting ristretti.

Per gli albergatori, si aprono alcune interessanti opportunità. Le strutture che dispongono di ampi spazi adatti a grandi riunioni potranno considerare di suddividerli in aree più piccole, in modo da ospitare più gruppi contemporaneamente.

Anche se non ci si aspetta che il 2022 sia l’anno della ripresa completa, quest’analisi di Amadeus ci presenta una situazione con buone prospettive di crescita. Gli operatori che maggiormente riusciranno ad interpretare e soddisfare le nuove esigenze del viaggiatore d’affari del post-covid saranno i primi a vedere i propri numeri avvicinarsi gradualmente a quelli del pre-pandemia.