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Il Turismo è Donna: in hotel Femminilità fa rima con Ospitalità

leggi l’articolo completo... [2]Malta e l’Italia sono rispettivamente gli unici Paesi in cui le donne non occupano la maggior parte dei posti di lavoro nel settore della ricettività turistica. Ma, insieme alla Grecia, questi due Paesi hanno anche il più basso tasso di partecipazione femminile alla loro intera economia.”

Lo dice lo studio “Il Lavoro delle Donne nel Settore Turismo”, realizzato da Federalberghi nel 2012. Peccato, perché le donne avrebbero senz’altro molto da dare in più a questo settore. Dal momento che oggi è il giorno dedicato alle Donne, vogliamo rendere omaggio al Mondo Femminile nel Turismo, con uno sguardo alle tendenze nostrane.

Il Turismo che dà valore alle donne

Sempre secondo Federalberghi, “nel 2010, il tasso di occupazione femminile medio dei ventisette paesi dell’Unione è stato del 58,2%”, mentre in Italia il tasso registrato è del 46,1%, secondo solo a Malta, con il 39,3%.

Il dato numerico – continua lo studio – rende conto della incapacità, da parte della società italiana, di utilizzare una risorsa formidabile per le nostre comunità: il lavoro e la creatività femminile.”

La discriminazione verso le donne a causa di uno “storico retaggio di arretratezza” sembra in parte sfuggire al settore turistico che, nonostante la crisi e l’aumentare del tasso di disoccupazione, resta uno dei settori dove la presenza delle donne è più forte nel nostro Paese.

Il documento di Federalberghi testimonia che il contributo femminile nell’ospitalità cresca ogni anno, e va espandendosi anche a ruoli di responsabilità, sebbene le donne che ricoprono ruoli manageriali o di quadro siano ancora molto poche nella Penisola (si parla dello 0,6%).

Anche nel Turismo italiano quindi sì, ci sono molte donne, ma poche sembrano riuscire a fare carriera.

Si parla di difficoltà legate alla bassa retribuzione, alla mancanza di formazione seria, all’impossibilità per molte donne di conciliare ruoli “al vertice” con la famiglia e i figli, addirittura alla “bella presenza”, dote che non tutte possono avere.

Interessante la testimonianza di Francesca Maffei (Albergatrice, Vicepresidente Comitato Nazionale Giovani Albergatori Federalberghi), che alla domanda “Ritiene che il suo percorso professionale sia stato influenzato dall’appartenenza al genere femminile?”, ha risposto:

Nel modo più classico, di cui senti parlare in televisione o sui giornali, come un retaggio medioevale ma che sei convinta non possa accadere nella realtà occidentale del nuovo millennio. Invece, di norma, succede. In fase di colloquio, soprattutto con multinazionali alberghiere, mi è stata chiesta situazione sentimentale, eventuali intenzioni matrimoniali e di maternità. Naturalmente, con direttive precise in merito….”

Donne contro i cliché

Sesso debole, mamme prima che lavoratrici, segretarie piuttosto che manager. Secondo le testimonianze nello studio di Federalberghi, anche nel turismo sopravvivono oggi troppi cliché da sfatare. 

Liliana Lenti, Direttrice Associazione Imprese Alberghiere – Federalberghi Firenze, sostiene: “Poche donne sono direttori di associazione, il più delle volte scambiate per segretarie. Ecco il vero problema è cambiare gli schemi, i cliché che vedono comunque il ruolo delle donne subalterno sempre e comunque ad un uomo (o genere maschile…).

Anche voi pensate che il ruolo della Donna nel settore Turismo non sia adeguatamente valorizzato? Quante potenzialità ci stiamo perdendo e che margini di crescita vedete per le donne nell’ambito turistico?

Scarica la ricerca completa di Federalberghi: Il Lavoro delle Donne nel settore Turismo [3]