Effetto Gmail: come l’email marketing è cambiato

Mentre nel mondo del marketing alberghiero tutto si rivoluziona, cambia e si stravolge, un porto sicuro per le nostre strategie è sempre l’email marketing, che segue regole ormai consolidate e sembra, in sostanza, sempre uguale a se stesso.

Eppure, anche nel pacifico e apparentemente immutabile mondo delle comunicazioni commerciali via posta elettronica, ci sono trend che non possiamo proprio non registrare. Come per esempio la lenta e inesorabile conquista di Gmail, ormai onnipresente in ogni nostra lista di iscritti.


La mail gratuita di Google infatti ha visto la propria presenza crescere del 76% rispetto al 2014 nelle mailing list, rappresentando ormai quasi il 30% totale degli utenti iscritti alle newsletter.

Questo è il risultato della ricerca di Yes Lifecycle Marketing, che ha analizzato i dati di più di 7 miliardi di email inviate dai brand nel terzo trimestre 2017 confrontate con i risultati dei tre anni precedenti.

Il futuro sarà ancora più roseo per Gmail, con il 49% dei consumatori che si sono iscritti a una lista con un indirizzo Google negli ultimi 90 giorni. Lo strapotere è ancora più chiaro quando si compara con il 15% di Yahoo, l’8% di Hotmail/Outlook, il 3% di AOL e il 26% suddiviso fra altri operatori.

 

La morale?

 

Gmail si avvicina sempre più a un monopolio nel mondo consumer, con buona pace di una competizione che un tempo dominava lo spazio delle mail gratuite (e non).

Se da una parte non è mai positivo avere un solo player al comando, per chi fa email marketing avere gran parte dei propri iscritti su una sola piattaforma è una grande comodità.

Molto spesso i client di posta si comportano in maniere radicalmente diverse, dalle piccole cose come il supporto degli emoji fino ad aspetti fondamentali come la visualizzazione delle immagini e la preview della mail.

Sapere che Gmail è la base su cui costruire la propria comunicazione può aiutare gli hotel a costruire email sempre più convincenti e funzionali.