Facebook Ads per hotel: la pubblicità che sfida Adwords

leggi l’articolo completo...L’utilizzo di Facebook ha raggiunto tra la popolazione dimensioni massive senza precedenti: secondo le stime di Facebook, ogni giorno 17 milioni di persone si connettono al social network solo dall’Italia, circa il 73% degli utenti internet del Bel Paese.

Se l’hotel deve stare dove sono i suoi utenti, possibile oggi evitare Facebook? All’SMX Milano abbiamo chiesto a Pietro Sansone,  professionista di social advertising, se e quanto valga la pena essere su Facebook per l’hotel di oggi, ma soprattutto se investire negli ads porti dei reali vantaggi rispetto alle già collaudate campagne su Google Adwords.

Dati inequivocabili: su Facebook ci sono tutti i vostri clienti

Come abbiamo riportato anche nello scorso articolo 15 Top Takeaways dall’SMX Milano 2013, Facebook è oramai il social network e passatempo preferito per gran parte degli Italiani online e non solo.

Nel panel Customer Acquisition Through Social Media & Social Data, tenuto tra gli altri anche da Sansone, emerge uno scenario in cui ben oltre la metà degli Italiani dedicano ogni giorno a Facebook una buona fetta di tempo. Un quarto del tempo mensile su Internet, sarebbe di fatto passato su Facebook.

Tanto per darci il senso della quantità di attività su Facebook degli Italiani, in un mese:

  • Ci sono 24 milioni di utenti attivi
  • Impennata di accessi mobile e tablet: da 10 a 16 milioni mensili tra dicembre e agosto
  • Caricate circa 270 milioni di foto (un trend sempre in crescita)
  • Effettuati oltre 100 milioni di update di status
  • Scritti circa 900 milioni di commenti


(passa col mouse sulla slide per ingrandirla)

E questi sono solo i dati relativi all’Italia: pensiamo all’utilizzo massiccio che se ne fa in USA o nel resto dell’Europa Occidentale.

Perché gli Ads di Facebook sono efficaci?

Preferenze, gusti sessuali, credo religiosi, interessi, hobby, simpatie e schieramenti politici sono resi noti al “Grande Fratello dei social network” direttamente da noi.

Ogni volta che accettiamo le condizioni di utilizzo di applicazioni e giochi, ogni volta che utilizziamo il Search Graph o il Facebook Connect, regaliamo volontariamente valanghe di dati personali a Facebook, che a sua volta le sfrutta deliberatamente per dare agli inserzionisti banche dati sempre più ricche e profilate.

Basti sapere che per ogni singolo utente Facebook raccoglie almeno 80 categorie di dati personali.

Ecco perché in molti casi – secondo Pietro Sansone – una campagna PPC su Facebook può essere molto più efficace, più segmentata e meno costosa di una campagna su Google AdWords.

Volete saperne di più in dettaglio? Ascoltate l’intervista audio integrale a Pietro Sansone:

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