Google ha deciso di dare una svolta Green alla propria suite di strumenti dedicata al mondo travel, premiando le strutture ricettive che adottano policy eco-friendly.
In quest’ottica, si è anche unito a Travalyst [3], la coalizione che riunisce i più grandi brand turistici e che mira a promuovere soluzioni di viaggio maggiormente sostenibili.
Il colosso di Mountain View è sempre più attivo nel settore travel e, recentemente, ha lanciato due nuove iniziative [4]. A partire da questa settimana, infatti, gli hotel che soddisfano gli standard di sostenibilità di alcune organizzazioni indipendenti, come Green Key o EarthCheck, avranno un badge di “certificazione eco” accanto al loro nome nelle ricerche su google.com/travel [5].
Inoltre, la scheda About per quegli hotel mostrerà un elenco di pratiche eco-friendly che la proprietà adotta, come gli sforzi per la conservazione dell’acqua o le politiche di approvvigionamento sostenibile.
Google sta lavorando con gli hotel di tutto il mondo, comprese le grandi catene come Hilton e Accor, per raccogliere le informazioni sulle loro politiche di sostenibilità. Li sta inoltre incoraggiando ad aggiungere questo tipo di informazioni anche nei loro profili My Business [6].
In questo quadro generale si colloca anche la decisione di entrare a far parte della Travalyst Sustanaible Coalition.
Il progetto Travalyst
Travalyst è un programma lanciato nel 2019 dal Principe Harry, Duca di Sussex, in collaborazione con Booking.com, Skyscanner, Trip.com Group, Tripadvisor e Visa.
Il progetto mira a rendere più sostenibile il comparto travel [7], attraverso la realizzazione di un report universale e trasparente per classificare gli sforzi di sostenibilità adottati dalle varie strutture. Inoltre, ha il compito di indirizzare e accompagnare gli operatori turistici nel loro percorso verso un modello eco-friendly, indicando best practices come quelle adottate dalla Nuova Zelanda, diventata “100% Pure Green”.
Insieme alla no-profit Forum for the Future, Travalyst ha anche analizzato i trend che possono essere applicati alla ripresa del turismo post-Covid, sottolineando come la ripartenza sia legata a un “cambiamento trasformativo, non incrementale” che riguarda tutte le parti coinvolte.
Il ruolo di Google all’interno della coalizione
All’interno di questo progetto, Big G contribuirà allo sviluppo di un modello standardizzato e aperto per calcolare e visualizzare le emissioni di carbonio dei viaggi aerei e alla definizione di standard simili per gli hotel.
Kate Brandt, Chief Sustainability Officer di Google ha affermato: “Affrontare la sfida del cambiamento climatico ci richiede di trovare soluzioni su larga scala e questo è particolarmente vero quando si tratta di viaggi e turismo. Lavorando con Travalyst e i nostri partner del settore, miriamo a costruire strumenti e tecnologie che consentano ai viaggiatori e alle imprese di tutto il mondo di dare priorità alla sostenibilità“.
Google ha inoltre riunito un team di ingegneri, designer e ricercatori dedicato esclusivamente alla ricerca di soluzioni per la sostenibilità dei viaggi. Il CEO del colosso americano, Sundar Pichai, ha dichiarato di voler investire in tecnologie per aiutare i partner e le persone in tutto il mondo a fare scelte più sostenibili.
Dal canto suo, Travalyst considera la partecipazione di Google un “significativo passo avanti” nel riunire le più grandi piattaforme e fornitori di viaggi del mondo in un progetto volto a un cambiamento dell’industria del turismo per le generazioni future.
Queste iniziative si inseriscono spontaneamente all’interno di un quadro più ampio di obiettivi fissati dalle Nazioni Unite [8] a livello globale, con l’Agenda 2030, per promuovere uno sviluppo e una crescita sostenibile. Nel post-Covid abbiamo l’opportunità di ripartire da zero e impostare una nuova strategia di ripresa del settore travel che abbia anche un minor impatto ambientale.