- Booking Blog™ – Il blog del Web Marketing Turistico - https://www.bookingblog.com -

Come Google pensa di conquistare il travel online

Partito quasi in punta di piedi, Google si sta insinuando prepotentemente nella distribuzione alberghiera.

Secondo gli analisti di Wells Fargo tutti gli sforzi fatti dalla Big G nel travel search stanno dando i primi risultati, rafforzando la sua posizione nei confronti delle OTA e dei metamotori, grazie specialmente all’offerta di prodotti sempre più attraenti per gli hotel.

In un rapporto pubblicato ieri, gli analisti di Wells Fargo hanno definito il business del travel online “maturo”, con Priceline ed Expedia che potrebbero da sole rappresentare più del 50% delle prenotazioni alberghiere entro la fine del 2019. Nonostante questo, gli sforzi di Google nell’offrire prodotti e servizi legati al viaggio stanno avendo un successo tutt’altro che marginale.

 

Lead migliori e più qualificati

 

Secondo gli analisti, Google Hotel Search sta producendo lead più qualificati alla conversione, grazie alla mole di informazioni di qualità recuperate sui potenziali ospiti durante la fase di scelta e offerte agli inserzionisti per calibrare le proprie campagne col giusto target.

Si tratta di una buona notizia per gli hotel: “Data la natura più qualificata del lead, che ha mostrato un intent più chiaro sulla destinazione e sulle date di soggiorno, il canale diretto del brand è in una posizione avvantaggiata per offrire un prodotto più competitivo al potenziale cliente. ”

 

Il bottone magico

 

Google ha recentemente aggiunto il pulsante “Prenota una Camera” [2], che appare agli utenti che hanno effettuato una ricerca sulla destinazione, sulla data o su un hotel specifico, andando ad arricchire l’offerta di informazioni e opzioni disponibili all’utente sul Knowledge Panel. Ovviamente essere il primo sulla lista degli inserzionisti HPA è un valore non di poco conto, specialmente per gli intermediari: secondo Wells Fargo “Guadagnare il primo posto è molto più importante per le OTA”.

L’agenzia conclude con una riflessione sull’impatto del bottone sull’industria dell’ospitalità: “Sebbene non si tratti di un cambiamento epocale nelle strategie di Google, riteniamo che nondimeno evidenzi il modo in cui Google tenti di allargare la conversazione nella ricerca a più parti e non solo alle OTA, questo grazie alla sua capacità di qualificare meglio le query”.

 

L’aumento dei referral

 

Non c’è una misura più chiara per illustrare l’effetto degli sforzi di Google del numero di referral: secondo ricerche di Wells Fargo la quota di sessioni verso i siti ufficiali di hotel da parte Google è aumentata del 6% tra la metà del 2015 e metà del 2017.

 

Brava Google, ma Expedia…

 

Nonostante i passi da gigante di Google nel settore, le azioni privilegiate da Wells Fargo nel settore del travel rimangono quelle di Expedia. Gli analisti hanno mantenuto un rating “Outperform”, grazie anche alla riforma fiscale americana di cui aziende come Expedia rappresentano i maggiori beneficiari.