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Hotel SEO: 4 step per fare content marketing che funziona davvero [CASE STUDY]

leggi l’articolo completo... [2]Si fa un gran parlare di content marketing e di produzione contenuti per migliorare il posizionamento organico dell’hotel, ma quanto e quando funziona questa strategia?

Il blogger statunitense Bill Belew ha chiesto a 40 studenti di aprire un blog e di posizionarlo sui motori di ricerca con la sola forza dei contenuti. Dopo 3 mesi sono stati raggiunti risultati sorprendenti.

100 visitatori unici al giorno in tre mesi di lavoro

Di recente Bill Belew, insegnante e blogger di vecchia data della Silicon Valley, ha postato su Search Engine Journal [3] un interessante case study per dimostrare come la sola produzione di contenuti di qualità in breve tempo possa produrre ottimi risultati a livello di posizionamento.

Per testare in maniera più ampia le sue teorie sul content marketing, Bill si è offerto di tenere un corso gratuito a un College della Silicon Valley: ai suoi 40 alunni ha chiesto di aprire un blog partendo da zero e di “nutrirlo” costantemente con contenuti per un periodo di 3-5 mesi.

I blog sono stati aperti su piattaforme WordPress senza essere curati graficamente, quindi con l’ausilio di un semplice template, sono stati tracciati con Google Analytics e gli studenti hanno dovuto solo postare articoli giornalieri, senza svolgere altre attività che avrebbero inquinato i risultati, come la promozione via social network.

A ogni studente è stato affidato un argomento diverso di suo interesse: cibo, sport, benessere e, ovviamente, anche travel.

I risultati: ogni blog nel giro di 3-5 mesi, ha ottenuto in modo del tutto naturale 100 visite giornaliere da traffico organico o più.

In ognuna delle nicchie analizzate (nel post – ossia viaggi, benessere e intrattenimento), gli studenti sono stati capaci di ottenere 3.897 – 7.052, e 7.528 visitatori unici totali, in gran parte da risultati organici, in un periodo di 30 giorni solo 4-5 mesi dopo che il sito è stato lanciato, quaindi a partire da zero assoluto.”

Qualcuno ha obiettato che le visite non fossero di qualità, perché Analytics tradisce tassi di rimbalzo un po’ alti e tempi di permanenza che non superano il minuto, ma Belew ha evidenziato che l’intento dell’esperimento era dimostrare come il solo content marketing potesse generare dei risultati in termini di visitatori unici e dunque di posizionamento per una tematica scelta.

Questi sono i risultati per un sito dedicato ai viaggi nell’ultimo mese analizzato dagli studenti:


(passa sull’immagine con il mouse per ingrandire)

 

I 4 must: quantità, qualità, consistenza e longevità

La metodologia [4] che ha insegnato Belew ai suoi alunni per raggiungere questi risultati è semplice e complessa allo stesso tempo: semplice perché in fondo è alla portata di tutti; complessa perché richiede un investimento di tempo e di dedizione che ovviamente nella maggior parte dei casi un albergatore non ha.

Per ottenere risultati con il content marketing, Belew indica 4 condizioni indispensabili:

  1. Quantità: per Belew è preferibile postare articoli meno approfonditi più volte al giorno piuttosto che post molto articolati ma più raramente. Se è vero che i motori di ricerca ancora non sono in grado di valutare pienamente la qualità contenutistica, è anche vero che la matematica non è un’opinione. Più contenuti pertinenti all’argomento possono dunque battere anche altri siti con contenuti migliori ma pubblicati più di rado.
  2. Qualità: lato SEO, ci sono oltre 200 parametri da tenere presenti, ma secondo Belew ce ne sono alcuni da cui non si può prescindere (almeno per quanto concerne un blog):
    • Il titolo del post
    • La tematizzazione dei contenuti
    • La lunghezza del post
    • L’unicità dei contenuti
    • I titoli e le descrizioni delle immagini
    • I link interni, esterni ed i backlink
    • La presenza di articoli “sempreverdi” e non
  3. Consistenza: per battere un sito competitor – dice Belew – spulciate i suoi archivi, cercate di capire quante volte posta e cercate di superarlo. Può essere una volta al giorno o una alla settimana, l’importante è cercare di superare la frequenza con cui postano in competitor, in modo da indurre i crawlers dei motori di ricerca a pensare che il vostro sito è quello più ricco di contenuti freschi.
  4. Longevità: chi la dura la vince, sarebbe il caso di dire. La costanza e la capacità di mantenere il ritmo a lungo è la prima chiave di successo di un blog. Non vi stancate e i risultati arriveranno (vedi Hotel Blog: le 5 domande da porsi prima di aprire un blog per l’hotel [5])

Hotel: non restate fermi!

Certo, il case study presentato riguarda dei blog, cosa ben diversa dal sito ufficiale di un hotel, ma il messaggio è lo stesso: i contenuti – consistenti, freschi, curati – valgono più di tutto.

Il sito dell’hotel è troppo spesso concepito come un’entità statica e definitiva che rimane invariata per anni, mentre dovrebbe diventare il vostro trampolino di lancio per il mondo. Se non siete in grado da soli, chiedete una mano alla vostra agenzia web.

Sono certa che la maggior parte di voi abbia sul proprio sito delle sezioni pensate per essere aggiornate quanto e come volete: un blog, una sezione news, eventi o ricette. Qualunque essa sia, sfruttatela per creare contenuti sempre nuovi, che rendano il vostro sito un organo vivo, agli occhi degli utenti e dei motori di ricerca.

Possono essere pillole giornaliere o miniguide locali settimanali: trovate il vostro stile e cominciate a scrivere!

Noi facciamo Content marketing su molti degli hotel nostri clienti con ottimi risultati. Non è impossibile, tutt’altro …