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In Francia la Legge Macron è stata approvata e la Rate Parity è definitivamente abolita

leggi l’articolo completo... [2]Il 10 luglio scorso in Francia è stata definitivamente approvata la Legge Macron, all’interno della quale si trovava la proposta di abbattere l’obbligo della rate parity con gli intermediari online e offline.

Gli hotel francesi sono così liberi per legge di fare dei loro prezzi quello che vogliono, compreso offrire tariffe più basse sul loro sito ufficiale rispetto alle OTA.

Come riportano i principali quotidiani, da Le Figaro [3] a Le Monde [4], la legge è stata approvata in via definitiva ben prima di quello che ci si aspettasse, ossia il 9 luglio, ed è entrata in vigore 24 ore dopo, il 10 luglio.

Sul sito del Governo Francese possiamo leggere il seguente testo aggiornato al 23 luglio:

La legge si basa su tre principi fondamentali: liberare, investire e lavorare. La legge intende servire un solo interesse: quello generale. Dopo più di 400 ore di dibattito all’Assemblea Nazionale e al Senato, il 9 luglio il Primo Ministro ha deciso di assumere, ai sensi dell’articolo 49.3 della Costituzione, la responsabilità del governo su questo testo al momento dell’esame in terza lettura all’Assemblea nazionale, come aveva fatto il 17 febbraio e il 16 giugno in prima e seconda lettura. Non essendo stata depositata alcuna mozione di censura, il disegno di legge è da considerarsi adottato.”

Come riporta anche un comunicato stampa dell’HOTREC [5]: “Questa è la prima decisione a livello legislativo in Europa che mette al bando esplicitamente le clausole di rate parity da tali contratti (tra hotel e OTA). Con questa decisione gli albergatori francesi si riappropriano della loro libertà imprenditoriale e saranno in grado di offrire ai loro clienti qualunque accordo o tariffa vantaggiosa che considerino appropriata.”

Ricordiamo che solo la Germania [6] prima della Francia aveva adottato una simile decisione in tribunale in una mozione contro HRS a gennaio, ma non ci si era spinti fino a una legge nazionale approvata dal Parlamento.

 

Grande soddisfazione in Francia e a livello europeo

La decisione presa in Francia – continua l’HOTREC – permette agli hotel francesi di stabilire prezzi più bassi sia online che offline sui propri canali distributivi diretti rispetto alle tariffe sugli intermediari, e così facendo pone fine alla obbligatorietà della rate parity.”

Roland Heguy, presidente dell’associazione francese UMIH, parte della HOTREC annuncia la propria soddisfazione: “È una vera rivoluzione. Questo voto contribuirà alla creazione di un nuovo scenario contrattuale basato su una rinnovata fiducia tra gli hotel e le agenzie di prenotazioni nell’interesse del consumatore.”

Stessa soddisfazione si legge nelle parole di Susanne Kraus-Winkler, Presidente dell’HOTREC: “L’industria alberghiera europea vede questo come una pietra miliare centrale per ridare una reale indipendenza imprenditoriale agli albergatori in tutta Europa. Speriamo che questo non si fermi ai confini della Francia e della Germania.”

 

E le OTA?

Solo qualche giorno fa Hotelmarketing.com [7] pubblicava le preoccupazioni espresse dai vertici di Expedia e Booking.com. Come ricorderete, negli scorsi mesi sia in Italia che in altri Paesi europei entrambe hanno accettato di variare le clausole di parity lasciando maggiore libertà agli albergatori. Resta però l’obbligo per l’hotel di mantenere le proprie tariffe in parity sul sito ufficiale.

Ma la legge Macron approvata in Francia rimescola le carte in tavola in maniera imprevedibile: infatti non solo gli hotel francesi potranno vendere a prezzi inferiori sui loro canali, ma le OTA non potranno distribuire tariffe inferiori a quelle comunicate dall’hotel.

L’hotel tornerà così pienamente in possesso della sua distribuzione, su tutti i canali online e offline.

Carlo Olejniczak, Direttore di Booking.com per la Francia, la Spagna e il Portogallo, afferma che c’è un fortissimo rischio che divampi una guerra dei prezzi, dannosa prima di tutto per gli albergatori.

La decisione della Francia è storica e potrebbe presto forzare altri Paesi europei a fare lo stesso, cambiando radicalmente il nostro modo di vendere e distribuire.