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Industria turistica: forti ricavi nel 2006

Industria turismoDopo gli annunci delle principali nazioni europee sul buon risultato del turismo estero nel 2006, si ha la sensazione che quest’anno segnerà una svolta nella ripresa del turismo mondiale. L'Italia preannuncia un record di ricavi che potranno ammontare a 30 miliardi di dollari, una cifra superiore di almeno 1500 milioni di dollari rispetto al 2005, anche se inferiore ai ricavi francesi che nel 2005 ammontarono a 34 miliardi.

 
 

L'11 settembre è ormai dietro le spalle

«L’11 settembre è ormai dietro le spalle per il turismo italiano. Per la prima volta dal 2001 i ricavi valutari dovuti al turismo estero hanno segnato nel primo semestre un forte aumento pari all’8%». Lo ha dichiarato in proposito il Commissario Straordinario dell’ENIT-Agenzia Nazionale del Turismo, Amedeo Ottaviani, rilevando che gli introiti sono ammontati a 13.836 milioni di euro rispetto agli 11.887 registrati nel 1° semestre del 2002.

«Si tratta -ha detto Ottaviani- di un notevole risultato che ha consentito di ottenere nei primi sei mesi un forte attivo della bilancia turistica: 6.038 milioni di euro, il 24,3% in più rispetto allo scorso anno». La grande ripresa del turismo è dovuta non solo all’espansione del mercato della domanda ma anche ai forti investimenti.
 
 

Forti investimenti internazionali sul turismo

300 miliardi di dollari di denaro pubblico, pari a circa il 4% di quanto spenderanno tutti gli Stati del mondo, e mille miliardi di dollari di provenienti dai privati, pari al 9% degli investimenti che complessivamente si rovesceranno quest'anno sui mercati internazionali. È questo il capitale che farà rotta sul turismo globale nel 2006 secondo i calcoli effettuati dall'Oxford Economic Forecasting, che ha tracciato una mappa dei flussi economici di cui beneficerà quest'anno l’industria del turismo. A farla da padroni, gli Stati Uniti, in testa per investimenti sia pubblici che privati.
 
 

Alcuni casi particolari

Vale complessivamente 87 miliardi di euro il giro d’affari mosso dal turismo in Italia, con una spesa che in estate è di 37 miliardi, il 41% del totale. Grazie ai suoi punti di forza che vedono al primo posto arte e cultura, al secondo il cibo e la cucina e solo al terzo il paesaggio e l’ambiente, l’Italia può contare su 154 milioni di arrivi, pari 850 milioni di giornate di presenza, di cui il 75% italiane. Secondo le stime della Fipe-Confcommercio, quest’estate le presenze ammonteranno a 500 milioni, il 58% del totale.

Nel resto del monto si registra lo stesso trend. Cresce, ad esempio, la passione dei cittadini sauditi per i viaggi all’estero: lo rileva una ricerca condotta nel regno, secondo la quale l’82% dei sauditi avrebbe già programmato un viaggio o un piano di viaggio per i prossimi mesi dell'anno. Secondo la ricerca MasterIndex of Consumer Lifestyles per la prima metà del 2006, riferisce Arab News, circa il 74% dei sauditi intervistati ha detto di aver programmato nel 2006 viaggi per puro turismo, il 3% di aver programmato viaggi di lavoro e il 5% viaggi di piacere e di lavoro.

Anche in Egitto il turismo è in fase espansionistica. È previsto un aumento del 10% rispetto agli 8,6 milioni di visitatori del 2005. Invece in Turchia gli attentati terroristici hanno compromesso la stagione, con una diminuzione del 6,4% nei primi sette mesi, dovuta soprattutto agli europei (-16%). Il Paese ha comunque un incasso di 18 miliardi di dollari per il turismo estero.

Anche lo Zimbabwe è a caccia di turisti. Il governo, per cercare di risollevare la sua depressa industria del turismo, ha deciso di chiudere ad Harare 30 tra ristoranti, ostelli e locali sospettati di essere dei bordelli. Lo ha detto una fonte governativa. Negli ultimi anni il turismo, che una volta era un’attività molto fiorente nel Paese, ha subito un vero e proprio collasso a causa della crisi economica, della costante mancanza di carburante e della dilagante criminalità che affligge soprattutto le zone rurali.

Ma il 2006 si ricorderà anche per le gravi ripercussioni della guerra tra Israele ed Hezbollah sul settore turistico dello stato ebraico. Dai 2,4 milioni di visitatori che erano attesi in Israele nel corso di quest'anno si è passati a stime di circa 1,6 milioni con perdite pari a 1,1 miliardi di dollari. Lo indica un rapporto presentato dal presidente dell’Associazione degli Alberghi d'Israele Eli Gonen, secondo quanto riferisce il quotidiano Haaretz.

D. Innocenti