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L’importanza di fare “blogging”

leggi l’articolo completo... [2]Ne abbiamo parlato anche al corso Travel 2.0-Academy Days, il 23 e 24 aprile a Sorrento: nell’intervento “Facebook non ha ammazzato i blog!”, è stato spiegato quando e perché ha senso aprire un blog aziendale, in particolare (ma non solo) nel settore turistico.

E’ importante chiarire che cosa sia un blog e come si differenzi dal forum, perché spesso su questo punto si creano malintesi ed è bene ricordare che si tratta invece di due strumenti con tratti distintivi diversi e con finalità comunicative diverse.

Il forum è una piazza virtuale in cui tutti i soggetti hanno un ruolo paritario e possono proporre liberamente l’argomento o la domanda di cui trattare. Il blog invece è un “diario” personale, uno spazio appartenente a un solo titolare – può trattarsi di una persona o di un brand –, che sceglie il tema e comunica a una pluralità di soggetti, che a loro volta hanno la facoltà di rispondere o commentare.

Aprire un blog è un ottimo modo per comunicare con un pubblico scelto e fidelizzare i clienti, ma la sua essenza è fondamentalmente non-statica, dunque acquisisce un significato solo e soltanto se lo si crea e lo si gestisce con attenzione e perseveranza, non come mero strumento pubblicitario, ma come reale piattaforma di comunicazione con gli utenti target a cui si intende rivolgersi.
 
 

Il “blogging” come forma di marketing

Aprire un blog “ha senso” per svariati motivi, primo fra tutti perché, come dimostrano alcune recenti statistiche a livello internazionale, la gente ama scrivere e soprattutto leggere i blog.

Il “blogging” rappresenta oggi per chi si occupa di marketing una nuova opportunità di influenzare – e monitorare – conversazioni potenzialmente rilevanti per la propria attività, che non dovrebbe essere ignorata.

Lo dichiara Paul Verna, senior analyst di eMarketer, che nei suoi ultimi studi sui social media, ha rilevato la crescente importanza assunta in US dai blog: quelli personali, quelli nati sui social network, i blog legati ai siti di e-commerce, quelli dei maggiori media e i microblogs di Twitter.

Queste conversazioni continueranno con o senza la partecipazione degli esperti di marketing, ma chi vi prenderà parte – sia attraverso i propri siti che nei siti altrui a nome del proprio brand – si aggiudicherà un posto a tavola”.

Nessuna strategia marketing ottiene successo se non è ritagliata addosso all’utente, ma per fare questo è assolutamente necessario comunicare all’utente e, meglio ancora, ascoltarlo.
 
 

I blog: nuovi media tradizionali

Richard Jalichandra, CEO di Technorati ha dichiarato che i blog stanno assumendo un peso sempre maggiore nell’informazione, tanto da essere ormai considerati “media tradizionali”, al pari della tv e dei quotidiani, mentre i media tradizionali, come ad esempio il New York Times, continuano a crescere creando loro stessi dei blog che si affiancano al sito ufficiale come nuovo canale di informazione.

Al momento, sono 27,9 milioni gli Americani che hanno creato un blog aggiornato almeno una volta al mese, circa il 14% della popolazione Internet statunitense, ed entro il 2013 si prevede che saranno saliti a 37,6 milioni.

Tabella 1: i bloggers dal 2008 al 2013

Ancora di più sono i lettori di blog: eMarketer stima che entro il 2013 gli utenti americani che leggeranno blog almeno una volta al mese saranno ben 128,2 milioni, pari al 58% dei navigatori totali in America.

Cifre che fanno riflettere sulle tendenza future: prevedibilmente il numero dei bloggers, sia autori che lettori, continuerà a crescere anche in Europa e in Asia, dove le stime sono già altissime.

Basti pensare che solo nel marzo 2008 il motore di ricerca blog Technorati superava i 9 milioni di visitatori, gli utenti blog in Giappone ammontavano al 74% degli utenti totali e anche in Italia i lettori di blog si aggiravano già intorno ai 3 milioni.
 
 

Il blog turistico: 3 buoni motivi per fare “blogging”

Aprire un blog e abbandonarlo a se stesso può essere una mossa nociva per lo stesso brand, che perde credibilità e affidabilità, ma realizzarlo e gestirlo, tenendolo aggiornato, monitorando i post degli utenti e moderando le discussioni, ha un costo in termini di spesa, di tempo, di impegno.

Solitamente, gli alberghi che decidono di aprire blog sono strutture di grandi dimensioni, di categoria medio alta o catene alberghiere, ma ci sono casi di successo anche tra le piccole strutture.

Perché un albergatore dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di creare un “corporate blog” quando ha già un sito ben fatto? Il blog aziendale può affiancarsi efficacemente al sito ufficiale, permettendo di comunicare ai clienti in modo più diretto e migliorando la visibilità e il posizionamento del brand online:

  1. La reputazione
    Secondo le stime di Google, oggi il 61% degli utenti controlla i consigli ottenuti su blog e chat prima di acquistare servizi e prodotti e il 30% considera queste recensioni una fonte più autorevole e credibile dei siti aziendali, delle tv e dei quotidiani.
    Partecipare quindi alla vita dei blog e dei Social Network è il modo migliore per monitorare cosa si dice sulla propria attività e può diventare un utile strumento per diffondere una buona visione della propria offerta e colmare possibili lacune comunicative con i clienti.
  2.  

  3. La visibilità e il posizionamento
    Google e gli altri motori di ricerca indicizzano i contenuti dei blog sulla base dei fattori “trust, reputation, authority, PageRank and high quality”. Dunque riuscendo ad acquisire buona reputazione, autorità e affidabilità, lavorando al contempo sul link building e l’article marketing, il blog può ottenere alti livelli di posizionamento.
  4.  

  5. Un’immagine più umana
    L’azienda o la struttura turistica spesso appaiono come entità astratte con cui risulta difficile entrare in contatto. Crearsi un’identità online e dare la possibilità agli utenti di interagire direttamente, di chiedere informazioni, porre quesiti o semplicemente esprimere un parere, contribuisce a creare un’immagine più calda e umana, e dunque più affidabile e sicura, dell’attività.
  6.  

 
 

Alcuni esempi di hotel blogs

Se un hotel decide di realizzare un blog, è chiaro che questo non potrà parlare solo dell’hotel: per acquisire la visibilità che cerca, deve per prima cosa avere dei contenuti utili e rilevanti per la clientela a cui ci si rivolge.

Dunque la prima domanda da porsi è: di cosa si vuole parlare? In che tono? Come si può incuriosire la gente e allo stesso tempo farla interessare all’hotel?

Ecco alcuni esempi di blog alberghieri che a nostro avviso hanno capito come fare:

  1. L’Opus Hotel di Vancuver ha realizzato un blog [3] interessante e alla moda, in cui tratta svariati argomenti. Accanto ai link ben visibili al sito ufficiale dell’hotel, si parla delle tendenze dell’industria alberghiera, si propongono test divertenti (es: Quale stanza è più adatta alla vostra personalità?), aneddoti interessanti, si commentano gli ultimi eco-trends nel turismo. Il tutto, all’occasione, con riferimenti all’hotel, video e foto.
     
    E la gente apprezza, commenta e soprattutto si ripromette di passare una notte all’hotel: Kathy dice “La prossima volta che passo da Vancouver devo senz’altro fermarmi all’Opus e sperare che Mr Craig (ndr: il responsabile del blog) sia sul posto. Siete senza dubbio il GM più simpatico al mondo!”; Mike dice: “Hey che bella recensione… devo riuscire a venire all’Opus prossimamente. Di solito mi fermo nel West Vancouver!”.
  2.  

  3. Il Chelsea Hotel di New York si è creato un vero e proprio hotel-alter ego su Second Life, con tanto di foto virtuali condivise su Flickr e mostrate sul blog [4] ufficiale: una trovata senz’altro divertente e coinvolgente per gli utenti. In modo aperto e colloquiale, tratta anche di persone famose, artisti, scrittori, che si sono fermati all’hotel o hanno vissuto nelle vicinanze, e di eventi legati all’albergo stesso e alla zona in cui si trova.
  4.  

  5. Nel frequentatissimo blog [5] della catena Marriot Hotel, Bill Marriot, presidente e CEO della Marriot International, condivide gli eventi, gli anniversari degli hotel e persino la nascita del nuovo nipotino con tutti i navigatori.
     
    E sono in molti i clienti che si rivolgono a Bill come a un amico: Kevin e Bridget Corcoran commentano “Le nostre più care congratulazioni per questa meravigliosa nascita. Siamo clienti del Marriot da 40 anni e ormai anche noi ci sentiamo parte della famiglia. Un caloroso saluto”.
    Quando si dice saper parlare alla gente e fidelizzare il cliente…

In definitiva, c’è più di un buon motivo per aprire un blog aziendale, ma prima di lanciarsi nell’impresa, è fondamentale chiarirsi bene le idee sul tipo di blog da proporre, sui contenuti, sul modo di rivolgersi agli utenti, ma soprattutto bisogna essere certi di poter investire molto tempo nell’aggiornamento dei contenuti e garantire una presenza costante e attiva.

Soprattutto, ci vuole tempo perché un blog venga conosciuto e generi dei commenti, quindi la prima regola è non abbattersi e continuare a provarci!
 
 
Fonte: Travel 2.0 Academy Days (evento) [6]
Fonte: eMarketer [7]