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Quanto sono Social le aziende italiane?

leggi l’articolo completo... [2]Non mi sorprendono affatto i risultati dell’ultimo studio dello IULM di Milano dedicato all’utilizzo dei Social media nelle aziende italiane: il panorama dipinto è quello di una penisola ancora lenta nell’approccio ai nuovi canali di comunicazione sociali.

Guido di Freia, responsabile del master Social media marketing dello IULM, ha chiarito come lo studio mirasse a rilevare il grado di SocialMediAbility delle nostre aziende, indice che traduce in sé tre fattori identificativi della capacità di utilizzare i canali sociali in modo strategico [3], ovvero “orientamento 2.0, gestione ed efficacia delle azioni adottate”.

Tra le 720 aziende prese in esame attraverso tecniche di analisi desk e questionari online da maggio e novembre 2010, è soprattutto interessare puntare lo sguardo sulla realtà dell’Hospitality nostrana, deludente non solo sotto l’aspetto social ma anche sotto quello on-line in generale (ne abbiamo parlato anche in “Facebook per hotel: ci vuole una cultura più “social [4]”).

Riassumiamo alcuni degli aspetti salienti dello studio relativi all’Ospitalità:

  1. Oltre metà degli hotel intervistati non ha un sito ufficiale: a confronto con le altre categorie aziendali (Pubbliche amministrazioni, Moda, bancario, alimentare, elettronica), l’Hospitaly rivela forti carenze dal punto di vista della stessa presenza on-line, dal momento che solo poco più della metà delle aziende prese in esame (56,7%) possiede un sito ufficiale.

  2. Sui siti non ci sono link ai canali sociali: Sorprende anche il fatto che tra coloro che hanno un sito ufficiale e sono attivi sui social media, solo il 17% ha dichiarato di aver inserito un link diretto ai profili Social Media dell’azienda sul proprio sito. Per altro tra tutte le categorie, i siti di Hospitality risultano i più sguarniti di link ai profili sociali. In specifico, tra gli hotel che hanno un profilo sociale, l’88% non lo ha condiviso sul sito.


  3. Pochi gli hotel con profili sociali: solo il 22% ha dichiarato di fare uso attivo almeno di un social media.
  4. Facebook è il più utilizzato: la maggior parte delle aziende Hospitality che utilizzano almeno un social media, sono attive su Facebook, LinkedIn o Twitter.

  5. Scarsa la frequenza e l’attività sui Social Media: appare ancora poco sviluppata l’attività delle aziende di Hospitality sui Social Media. Il 33% dichiara di aver scritto l’ultimo contenuto meno di una settimana prima, il 28% meno di un mese prima, ma il 22% ha prodotto l’ultimo post addirittura oltre sei mesi prima. Sfortunatamente questo dato risulta in parte fuorviante, in quanto non si specifica la frequenza con cui vengono postati i contenuti dalle aziende.

In ultima analisi, è chiaro che prima ancora dell’aspetto social, il settore alberghiero italiano deve ancora imparare a curare la propria presenza on-line. Solo una mentalità aperta all’innovazione ed una conoscenza più approfondita dei canali on-line possono essere preludio ad uno sviluppo serio e fondato dell’Ospitalità sui social media (a questo proposito vi consigliamo la lettura di “5 Consigli Preziosi per il Social Media Marketing dell’hotel [5]“).

In generale comunque, emergono alcuni dati che lasciano ben sperare per il futuro: il 50% delle aziende ha dichiarato di conoscere molto bene come i social media possano essere utilizzati per la comunicazione aziendale e il 73% pensa che si dovrebbero aumentare le competenze sull’efficacia di queste attività.

Tutte le slide dello studio IULM sono consultabili su SlideShare [6]