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Riapertura ai viaggiatori vaccinati in USA e Australia

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Con il progresso della campagna vaccinale in tutto il mondo e il drastico calo dei contagi, torna a farsi viva la voglia di viaggiare [3].

Se fino a qualche mese fa ancora dominava un clima di incertezza sulla possibile riapertura dei confini tra Stati per garantire la libera circolazione, ora non ci sono più dubbi. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il Primo Ministro australiano Scott Morrison hanno di recente annunciato la piena riapertura verso i viaggiatori vaccinati.


Dopo diciotto lunghi mesi in cui il turismo verso e da questi due grandi Paesi è stato completamente bloccato, ecco che si vede la luce in fondo al tunnel. I cittadini dell’Unione Europea, del Regno Unito, di Cina, Brasile e Sudafrica avranno la green light per poter tornare a viaggiare negli Stati Uniti [4] già da novembre, mentre da dicembre (pandemia permettendo) potranno volare anche in Australia.

La notizia ha già avuto il suo impatto positivo: i tour operator hanno iniziato a ricevere richieste di preventivi [5] nei giorni immediatamente successivi all’annuncio della riapertura, una vera e propria scossa rispetto all’andamento completamente fermo presente fino a poche settimane fa.

D’altro canto, anche le compagnie aeree stavano facendo sempre più pressioni per ricevere date e istruzioni precise sulle riaperture.

Vediamo ora nel dettaglio i piani di entrambi i Paesi.

 

Stati Uniti aperti dall’8 novembre

 

L’America è pronta a riaprire i propri confini ai visitatori completamente vaccinati dal prossimo 8 novembre, giusto in tempo per le celebrazioni del Thanksgiving Day. Per entrare nel Paese, i viaggiatori dovranno effettuare un tampone entro tre giorni dalla partenza.

Al momento i vaccini riconosciuti dalla FDA (Food & Drug Administration) sono Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson. AstraZeneca, largamente usato in Europa, non è nella lista, ma probabilmente i vacanzieri che hanno ricevuto questo vaccino potranno comunque entrare nel Paese. Siamo ancora in attesa di una conferma ufficiale da parte delle autorità.

Questa fase di riapertura sarà gestita con un sistema di tracciamento dei contatti. Il Centro per il Controllo e la prevenzione delle malattie ha infatti chiesto alle compagnie aeree di raccogliere i numeri di telefono e gli indirizzi e-mail di tutti i viaggiatori, in modo da avere a disposizione i dati di tutte le persone che si sono spostate sullo stesso volo, in caso di contagio.

 

L’Australia: per ora solo outgoing ma incoming entro Natale

 

Dopo che il riacutizzarsi della pandemia aveva fatto saltare i piani ad agosto, con l’autunno anche l’Australia ha deciso che è il momento di ripartire. Come riporta Sky Tg24 [6], Il Primo Ministro Morrison ha annunciato: “Ora è il momento di ridare la vita agli Australiani. Ci stiamo preparando e l’Australia sarà pronta a decollare, molto presto“.

Una volta raggiunta la soglia dell’80% dei vaccinati, infatti, i residenti che hanno ricevuto l’inoculazione completa potranno viaggiare fuori dal Paese, osservando una quarantena domiciliare di sette giorni al loro ritorno.

Per quanto riguarda il turismo incoming, invece, l’accesso al Paese non sarà immediatamente consentito agli stranieri, tuttavia fonti governative spiegano che c’è massimo impegno per tornare ad accogliere tutti i turisti [7] al più presto, possibilmente entro Natale.

Come già accennato, queste due notizie positive hanno già portato movimento all’interno del settore travel, con un’impennata di prenotazioni verso gli Stati Uniti. Agenzie di viaggi, tour operator e vettori aerei hanno già cominciato a riscaldare i motori in vista del periodo natalizio. Ad ogni modo, potremo avere un quadro generale sullo stato del turismo a livello globale solo con i dati del primo trimestre del 2022 [8].