Trend Turismo estivo: l’occupazione cresce, le tariffe meno – intervista a Bernabò Bocca [AUDIO]

leggi l’articolo completo...Siamo ormai a metà dell’estate e si inizano a registrare i primi dati sull’attuale andamento del turismo in Italia: tra nuove tasse di soggiorno, promesse di finanziamenti da parte del Ministro Brambilla e flussi turistici in ascesa, si delinea un quadro generale complesso che non permette ancora di chiarire se la crisi sia definitivamente alle spalle.

Questi gli argomenti al centro della trasmissione Focus Economia di Radio 24 dello scorso giovedì 21 luglio: Bernabò Bocca, presidente di Confturismo e Federalberghi, Renzo Iorio, presidente di Federturismo, e Lorenzo Giannuzzi, direttore generale del resort Forte Village di Santa Margherita di Pula, si sono confrontati per mettere a nudo un panorama ancora problematico.

I dati generali: in aumento i turisti ma il fatturato è bloccato

In una prima scheda riassuntiva emergono dati che confermano le aspettative. Alla notizia positiva di un aumento dell’occupazione, si uniscono le considerazioni sull’abbassamento preoccupante del potere d’acquisto degli degli Italiani:

  • Gli Italiani sono disposti a tutto per andare in vancanza, anche a chiedere finanziamenti: su 4.000 casi analizzati, un terzo paga le vacanze con rate mensili;
  • Esplode la caccia al miglior prezzo, con aumento delle prenotazioni anticipate: 2 Italiani su 10 hanno fermato le vacanze di luglio con largo anticipo;
  • Aumentano gli ospiti soprattutto stranieri (soprattutto tedeschi, inglesi e francesi), meno il fatturato;
  • Arrivi stagnanti da USA e in calo dal Giappone

Bocca: per essere competitivi gli hotel italiani devono applicare tariffe flessibili

Tendenzialmente tutti gli intervistati confermano quanto detto: Bocca dichiara che a giugno c’è stato un 8,7% di pernottamenti in più, anche grazie all’emergere di nuovi flussi stranieri da Brasile, Russia, India e Cina (BRIC), mentre gli Italiani, pur non rinunciando a spostarsi, accorciano le vacanze e spendono di meno.

Il fatturato globale, dichiara Bocca, resta comunque inferirore rispetto ai livelli del 2006-2007. Per questo secondo la sua opinione, l’hotel deve imparare a sfruttare i lastminute e le tariffe più aggressive “L’albergo oggi è come una linea aerea, i prezzi cambiano ogni ora. Gli hotel devono evitare di cullarsi sugli allori, curare la qualità ed essere sempre in linea con i prezzi di vendita.”

Nessun intervento a favore del Turismo previsto nella Finanziaria

È vero, il Ministro Vittoria Brambilla ha dichiarato che grazie alla nuova Finanziaria arriveranno 3 miliardi e 600 milioni di euro in aiuti al Turismo, ma in realtà Bocca spiega che si tratta solo dei fondi che gli istituti bancari si impegneranno a mettere a disposizione sotto forma di crediti agevolati alle imprese turistiche, quindi di fatto c’è da capire quanti di questi finanziamenti saranno effettivamente erogati.

In più su diverse città grava anche l’ombra della tassa di soggiorno: la scorsa settimana ne abbiamo analizzato i pro e i contro e molti albergatori hanno espresso il loro parere (vedi articolo dedicato ai Pro e i Contro della Tassa di Soggiorno). I dati sembrano indicare che abbia influito negativamente sul turismo romano. Renzo Iorio ha dichiarato che in tutte le città culturali come Milano, Napoli, Firenze e Venezia, a maggio si è registrato un aumento dell’occupazione, mentre, sempre secondo Iorio, Roma avrebbe avuto un calo del 2%.

Rispetto a questi dati, abbiamo fatto un’analisi a campione su una ventina di hotel nostri clienti in diverse destinazioni turistiche (Roma, Firenze, Venezia, Garda e Sardegna), e abbiamo rilevato al contrario una forte crescita, sia in termini di occupazione che di fatturato. Prendendo in considerazione il primo semestre 2011 rispetto a quello del 2010, ci sono stati infatti tassi di crescita dal 10 al 20%, con picchi anche del 50-60%, e solo in un paio di casi si è registrata una relativa stagnazione.

Intanto, Giannuzzi del Forte Village in Sardegna, si mostra preoccupato per i dati “drogati” dalla situazione del Maghreb, per cui a fronte di un calo delle prenotazioni in Tunisia e Egitto – tradizionali mete turistiche per molti Italiani – sarebbero aumentate quelle nella Penisola, mentre le imposizioni dello Spesometro sugli hotel di fascia alta hanno creato non poche difficoltà alla categoria.

Di seguito, la registrazione integrale delle interviste e della discussione su Radio 24:

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Quanto vi riconoscete nei dati descritti nell’intervista? Anche voi avete registrato un’aumento dell’occupazione ma uno stagnamento delle tariffe? E quanto perserà a vostro parere la tassa di soggiorno sulle destinazioni dove è stata istituita?