Turismo 2023, cresce il flusso dei viaggiatori in Europa. Ma spenderanno di meno 

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Quali sono i driver del turismo europeo del 2023? Probabilmente, chi si muoverà in Europa lo farà all’insegna del risparmio e della vicinanza rispetto alla propria residenza. 

Sono di questo avviso l’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) e l’European Travel Commission, ripresi da MilanoFinanza News.

 

2023, turismo internazionale ancora nel segno della ripresa

 

Sulla scia del 2022, anche il 2023 sarà un anno all’insegna della ripresa. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, il numero di viaggiatori globali raggiungerà fra l’80% e il 95% di 1,5 miliardi di turisti che hanno soggiornato in Europa nel corso del 2019. 

Se la rotta è verso la ripresa, la strada imboccata non porta ancora ai livelli pre-pandemia. Per quali ragioni? Soprattutto per l’inflazione e per la guerra in Ucraina, che blocca in patria i turisti alto spendenti delle due nazioni coinvolte nel conflitto. 

Zurab Pololikashvili, Presidente dell’UNWTO, a questo proposito ha dichiarato che “quest’anno i fattori economici influenzeranno le abitudini di viaggio e ci aspettiamo che la domanda per le destinazioni domestiche e regionali possa sostenere la ripresa del settore.” 

Nonostante le previsioni indichino un aumento dei viaggiatori, le vacanze saranno all’insegna del risparmio. 

 

Prossimità e basso costo

 

Con particolare attenzione al portafoglio, i viaggiatori volgeranno lo sguardo verso destinazioni non troppo lontane dalla propria residenza, per prenotare in strutture ricettive che offrono possibilità di soggiornare ad un ottimo rapporto qualità-prezzo. Un elemento da tenere in considerazione nell’elaborare le proprie strategie di revenue nel corso dell’anno. 

Anche secondo l’ultimo report dell’European Travel Commission, prossimità e basso costo sono i due elementi più importanti che influenzeranno le scelte dei viaggiatori nel 2023. 

Nel 2019 il turismo contribuiva per il 4% al PIL mondiale, per un giro di affari di circa 3,5 trilioni di dollari. Nel 2020, a causa della pandemia, il contributo della filiera turistica al prodotto interno lordo mondiale era sceso sotto al 2% (circa 1,7 trilioni di dollari). Nel 2021 -i dati non sono ancora definitivi- il turismo ha contribuito per 2 trilioni (2%) al PIL globale.  

In attesa dei numeri del 2022, secondo le previsioni il comparto dovrebbe quest’anno tornare a un contributo prossimo al 4%, registrato nel pre-pandemia. 

 

Anche la cultura guida le scelte dei viaggiatori

 

A convincere i viaggiatori più incerti a partire -e verso quale destinazione farlo- giocherebbe un peso specifico la cultura.   

Sempre l’Organizzazione Mondiale del Turismo ha dichiarato infatti che 4 persone su 10 viaggiano per visitare le attrazioni culturali. Esploso con forza nel corso del 2022, il trend che vede protagoniste località e città d’arte sembra destinato a crescere ancora nel corso dei prossimi anni. 

Secondo l’ultimo studio di GlobeNewswire, ripreso dalla Fondazione Città Identitarie, l’interesse culturale genererà un fatturato di 12 miliardi di dollari entro il 2028, segnando un +160% rispetto al 2021. La crescita annuale, stimata dagli autori dello studio, si aggirerà attorno al 14,4%. 

Un altro aspetto interessante da tenere in considerazione nella programmazione della vostra strategia promozionale. Se siete vicini a delle attrazioni culturali che esercitano un forte richiamo sui turisti, potete pensare di realizzare alcune offerte che includano l’accesso ai luoghi di cultura. 

 

Continuate a seguirci per restare aggiornati sugli sviluppi del turismo internazionale nel 2023.