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Turismo ecosostenibile: Booking e Airbnb svelano gli ultimi trend di settore

leggi l’articolo completo... [2]Lavoriamo con gli hotel da più di dieci anni, ma raramente vediamo strutture che si impegnano davvero per proporsi come hotel ecosostenibili.

Un vero peccato, perché le stime dicono che nel prossimo futuro i viaggiatori saranno sempre più interessati a soggiornare in questo tipo di strutture. In occasione della Giornata Mondiale della Terra, Booking.com e Airbnb hanno pubblicato due studi che mettono in evidenza questo trend.

Booking.com: per essere eco-friendly non ci vuole molto

Booking ha condotto un sondaggio su 11.000 utenti [3] in 11 Paesi diversi.

Un dato molto rilevante è che la stragrande maggioranza dei viaggiatori sarebbe disposta a spendere un po’ di più sapendo che l’hotel applica pratiche ecosostenibili. Non si tratta di aggiustamenti di grossa portata, ma di pratiche che qualsiasi hotel indipendente può appliccare facilmente senza sostenere costi eccessivi, come l’utilizzo di lampadine a basso consumo, riduttori di flusso per le docce o carta igienica riciclata.

Per molti viaggiatori, fare un viaggio ecosostenibile è anche sinonimo di un viaggio più autentico e radicato nella cultura locale. Il 38% pensa che acquistare prodotti delle vicinanze e sostenere l’artigianato del posto faccia comunque parte di una esperienza green.

 

Airbnb: gli utenti ci scelgono perché ci reputano più ecosostenibili

Stare in appartamento è più ecosostenibile che stare in hotel: questo è quello che credono gli ospiti che scelgono un alloggio su Airbnb, che ha appena pubblicato il suo report Airbnb: helping travel grow greener [4].

Nel 2014 Airbnb chiese al Cleantech Group quale fosse l’impatto ambientale degli alloggi di Aibrnb rispetto alle strutture classiche. L’impatto della sharing economy risultava in effetti meno alto di quello di hotel e b&b.

Un recente aggiornamento di questa analisi dice che in una casa privata si spreca meno acqua, si emettono meno gas: “Gli ospiti di Airbnb in Europa nel 2016 hanno risparmiato a livello energetico l’equivalente di quello che producono 566.000 case e hanno ridotto l’uso di una quantità di acqua pari a 9000 vasche olimpioniche.”

 

Perché gli hotel non sfruttano nemmeno le più semplici pratiche green?

Visti i trend di mercato, Airbnb si sta adoperando per promuovere atteggiamenti più ecosostenibili tra i suoi host. Non a caso ci tiene a sottolineare che gli Europei che aderiscono alla piattaforma nel 94% dei casi hanno già adottato pratiche ecocompatibili e il 62% di loro segue la raccolta differenziata. Se si prende in considerazione esclusivamente l’Italia, le percentuali salgono rispettivamente al 98% e all’85%.

Eppure la maggior parte degli hotel ignora anche le pratiche più elementari, come la raccolta differenziata o l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale. Per quale motivo?

Io credo che nel settore circolino ancora idee errate su questo argomento:

Viste le statistiche che abbiamo condiviso, oggi come oggi fare dell’ecosostenibilità la USP – unique selling proposition – dell’hotel è sicuramente una mossa vincente e davvero differenziante, viste le poche strutture che in Italia puntano su un messaggio di questo tipo.