Turismo ecosostenibile: Booking e Airbnb svelano gli ultimi trend di settore

leggi l’articolo completo...Lavoriamo con gli hotel da più di dieci anni, ma raramente vediamo strutture che si impegnano davvero per proporsi come hotel ecosostenibili.

Un vero peccato, perché le stime dicono che nel prossimo futuro i viaggiatori saranno sempre più interessati a soggiornare in questo tipo di strutture. In occasione della Giornata Mondiale della Terra, Booking.com e Airbnb hanno pubblicato due studi che mettono in evidenza questo trend.

Booking.com: per essere eco-friendly non ci vuole molto

Booking ha condotto un sondaggio su 11.000 utenti in 11 Paesi diversi.

  • Il 65% di loro ha espresso l’intenzione di soggiornare in una struttura green quest’anno e il 34% ha detto che lo ha già fatto lo scorso anno
  • Cinesi (93%), Brasiliani (83%) e Spagnoli (80%) sono i viaggiatori più propensi a scegliere hotel di questo tipo
  • Per il 65% degli intervistati fare un viaggio ecosostenibile significa prima di tutto soggiornare in un hotel ecosostenibile

Un dato molto rilevante è che la stragrande maggioranza dei viaggiatori sarebbe disposta a spendere un po’ di più sapendo che l’hotel applica pratiche ecosostenibili. Non si tratta di aggiustamenti di grossa portata, ma di pratiche che qualsiasi hotel indipendente può appliccare facilmente senza sostenere costi eccessivi, come l’utilizzo di lampadine a basso consumo, riduttori di flusso per le docce o carta igienica riciclata.

Per molti viaggiatori, fare un viaggio ecosostenibile è anche sinonimo di un viaggio più autentico e radicato nella cultura locale. Il 38% pensa che acquistare prodotti delle vicinanze e sostenere l’artigianato del posto faccia comunque parte di una esperienza green.

 

Airbnb: gli utenti ci scelgono perché ci reputano più ecosostenibili

Stare in appartamento è più ecosostenibile che stare in hotel: questo è quello che credono gli ospiti che scelgono un alloggio su Airbnb, che ha appena pubblicato il suo report Airbnb: helping travel grow greener.

  • Secondo le stime del portale, il 72% degli utenti dice che il minor impatto ambientale dell’home sharing ha rivestito un qualche ruolo nella scelta di Airbnb.
  • Il 52% dei consumatori europei e il 76% degli Americani pensano che la sharing economy porti dei benefici all’ambiente

Nel 2014 Airbnb chiese al Cleantech Group quale fosse l’impatto ambientale degli alloggi di Aibrnb rispetto alle strutture classiche. L’impatto della sharing economy risultava in effetti meno alto di quello di hotel e b&b.

Un recente aggiornamento di questa analisi dice che in una casa privata si spreca meno acqua, si emettono meno gas: “Gli ospiti di Airbnb in Europa nel 2016 hanno risparmiato a livello energetico l’equivalente di quello che producono 566.000 case e hanno ridotto l’uso di una quantità di acqua pari a 9000 vasche olimpioniche.”

 

Perché gli hotel non sfruttano nemmeno le più semplici pratiche green?

Visti i trend di mercato, Airbnb si sta adoperando per promuovere atteggiamenti più ecosostenibili tra i suoi host. Non a caso ci tiene a sottolineare che gli Europei che aderiscono alla piattaforma nel 94% dei casi hanno già adottato pratiche ecocompatibili e il 62% di loro segue la raccolta differenziata. Se si prende in considerazione esclusivamente l’Italia, le percentuali salgono rispettivamente al 98% e all’85%.

Eppure la maggior parte degli hotel ignora anche le pratiche più elementari, come la raccolta differenziata o l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale. Per quale motivo?

Io credo che nel settore circolino ancora idee errate su questo argomento:

  • Molti albergatori credono che applicare pratiche green sia troppo costoso o non redditizio. Eppure uno studio della Cornell University ha dimostrato che essere ecosostenibili non ricade negativamente sulle spese dell’hotel e che anzi, la percezione positiva generata nei clienti può aiutare ad aumentare l’occupazione.
  • Altri sono convinti che essere ecosostenibili in alcuni casi sia percepito come svalutante dai clienti: carta riciclata o riduttori di flusso sono ormai accolti positivamente nella case private in ogni parte del mondo e ci sono in commercio moltissimi set cortesia biodegradabili di alta qualità. Mi è capitato spesso all’estero di soggiornare in hotel di lusso dove le classiche boccettine sono state sostituite da distributori a muro che vengono giornalmente riempiti dallo staff, per limitare l’uso di plastica.

Viste le statistiche che abbiamo condiviso, oggi come oggi fare dell’ecosostenibilità la USP – unique selling proposition – dell’hotel è sicuramente una mossa vincente e davvero differenziante, viste le poche strutture che in Italia puntano su un messaggio di questo tipo.