Turismo in Italia: la diagnosi alla BIT è crisi di crescita

logo_bit07.gif“Il turismo italiano merita 10 e lode di voto ma i problemi da risolvere sono 10 mila”. E’ – lo stato di salute del turismo nel nostro Paese, espressa dal vice premier Francesco Rutelli alla Bit di Milano. In effetti, seguendo il fitto incrociarsi di analisi, lamentele, proposte e terapie emerse alla Borsa, sono emerse molte indicazioni positive sul settore che si possono riassumere in una serie di punti precisi.


 
 

Dati positivi

  • Il turismo italiano è in crescita. Nel 2006 ha realizzato nuovi traguardi, secondo i dati ISTAT e Ufficio Italiano Cambi. Il turismo estero è in forte ripresa, ha lasciato più di 30 miliardi di euro nei nostri centri turistici. Gli albergatori sono soddisfatti, come si rileva dalle dichiarazioni dei vertici della Federalberghi. Per il 2007 è prevista, secondo l’ISNART un ulteriore incremento della domanda turistica. L’area degli operatori pessimisti si è ridotta dal 15,6% del 2006 al 6,9% di quest’anno.
  • Secondo il Presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli, nel 2006 le imprese sono aumentate del 6% mentre dal 2000 sono cresciute del 47%.
  • -L’impatto economico del turismo si attesta intorno a 44,9 miliardi di euro, di cui 24,5 prodotti da quello italiano e 20,4 da quello straniero. Il 63,5% della spesa riguarda alberghi e pubblici esercizi.
  • Il turismo proveniente dalla Cina,secondo l’ISNART, dovrebbe crescere del 18% sul 2006, realizzando circa 1.200.000 arrivi.
  • Gli italiani che vogliono fare una vacanza “sicuramente” sono 11.400.000, “probabilmente” 8.700.000 (ISNART). Nel 2006, gli italiani hanno realizzato 121 milioni di giornate di vacanza (84% in patria). La loro spesa è però diminuita da 46,8 a 44, 5 miliardi di euro.
  • Crescita dell’agriturismo (+10 nel 2006), dopo il calo del 2005 (Turismo Verde). L’aumento è dovuto soprattutto al turismo estero. Nel 2007 crescerà l’affluenza di turisti europei, statunitensi e cinesi.
  • Boom del Bed and breakfast: il settore registra una crescente attrazione presso il turista di tutti i paesi. L’offerta ha superato i 20.000 appartamenti, la clientela è prevalentemente giovanile, i gestori soprattutto donne.
  • Ascesa dei voli low cost: sono aumentati fino a toccare in Italia il 20% del traffico aereo. L’obiettivo è di scalzare i voli charter in pochi anni.

 
 

Punti critici

  • Servono prezzi più competitivi e un rapporto qualità prezzo migliore, sostiene il ministro Rutelli.
  • “E’ urgente allineare le aliquote IVA nel settore turistico italiano a quelle dei principali paesi concorrenti, altrimenti è una gara truccata”, afferma il presidente della Confcommercio Sangalli
  • Il traffico rovina spesso la vacanza, i trasporti locali costano troppo e gli intrattenimenti non sempre soddisfano tutti i gusti: (Rapporto ISNART). – La rete autostradale italiana dagli anni ’70 ad oggi è cresciuta del 67% contro il 230% di quella europea. La rete ferroviaria è diminuita del 23%, mentre i viaggiatori sono cresciuti piu del doppio.
  • In Italia volano 1.200.000 aerei su un totale di 106 milioni di passeggeri; in Spagna 1.700.000 aerei su 163 milioni di passeggeri.
  • Troppi musei e pochi visitatori: 193 musei statali con una media di annua di 170 mila visitatori; in Francia i musei sono 33 con una media di 400 mila visitatori;in Spagna i musei sono 141 con una media di 212.000 visitatori. Il Colosseo è meno visitato della Torre Eiffel, Gardaland di Disneyland.
  • I turisti golfisti stranieri sono pochi: 250.000 presenze estere contro 1.100.000 in Spagna e 1 milione in Portogallo. – Porti turistici: in Italia ne esistono 214 su 7.525 km di costa, in Francia 370 su 3.247 km.
  • Solo il 5% delle strutture alberghiere italiane è on line, contro una media europea del 35%.
  • Secondo l’ISTAT, la quota di albergatori che nel primo semestre 2007 ha espresso l’intenzione di diminuire il numero degli occupati è pari al 13,4%.
  • Il 52% degli italiani non sa cosa significhi “turismo sostenibile” e il 72% non ne ha mai sentito parlare (Università IULM di Milano). Il 24% degli italiani non conosce un marchio di qualità o una certificazione (IULM).
  • Il settore “benessere” è in forte espansione, con incrementi fino all’80-90% all’anno, ma serve disciplinare la materia per una nuova e piu precisa definizione, per evitare la generalizzazione e non confondere il cliente.

 
Questo è un breve bilancio delle principali valutazioni positive e negative fatte alla BIT sul momento che attraversa il nostro turismo. Molte preoccupazioni toccano veri e propri problemi strutturali (infrastrutture e mobilità, musei, strutture ricettive ecc.) e dunque possono essere risolte con una politica di sistema che coinvolga responsabilità plurime, altre sono risolvibili con maggiore attenzione da parte delle istituzioni operanti in questo settore. In sostanza, la vera diagnosi è che siamo di fronte ad una autentica crisi di crescita.

Gabriele Stabile