Turismo Italiano – tra bilanci e piani di ripartenza

leggi l’articolo completo...Siamo alla fine dell’anno, tempo di bilanci, riflessioni e piani per il futuro.

E’ innegabile che l’intero comparto del turismo – a livello globale – abbia subito un duro colpo. Dati alla mano, la fotografia dell’Isnart non lascia alcun dubbio.

 

Bilancio 2020

 

Il turismo italiano nel 2020 ha perso 53 miliardi di ricavi rispetto al 2019. Questo, a causa del drammatico calo di domanda da parte dei turisti internazionali, soprattutto durante i mesi estivi. E purtroppo non è finita qui. L’Isnart prevede un’ulteriore perdita di 7,9 miliardi di fatturato nel primo trimestre del 2021.

Le ipotesi al vaglio considerano uno scenario in cui le restrizioni agli spostamenti nazionali e internazionali continueranno fino a Marzo, comportando una diminuzione del 60% dei viaggiatori italiani e dell’ 85% di quelli internazionali. Una vera e propria ripresa per l’attività turistica si prevede quindi per Pasqua 2021.

Ma quali sono gli aiuti del governo a supporto del settore del travel? Dei 205 miliardi del Recovery Fund, solo l’1,5%, ovvero circa 3 miliardi verranno destinati a turismo e cultura italiana.

 

Le reazioni di Federturismo e Federalberghi

 

Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria, recrimina una mancanza di progettualità da parte del governo:

Arrivati a questo punto, a come spendere i fondi europei, speravamo si riuscisse finalmente a vedere la lucina in fondo al tunnel, invece siamo precipitati nello sconforto più totale. Quando l’Esecutivo ha mostrato il Pnrr, ci siamo resi conto che il turismo proprio non compare e quindi non è sicuramente nelle priorità del governo. Quel che crea disappunto è lo scarso 1,5% che ci è stato destinato delle enormi risorse messe a disposizione”.

Anche la reazione di Federalberghi non si è fatta attendere. Il presidente Bernabò Bocca qualche giorno fa , in un’intervista dell’ Ansa, ha parlato di strutture alberghiere che quest’anno hanno avuto perdite di fatturato dell′80%. Il presidente si è mostrato inoltre piuttosto critico sulla manovra:

“Interventi importanti per il turismo non ci sono in questa legge di bilancio, non ci sono stati nei Ristori e nemmeno ci saranno nel Recovery Fund su cui riponevamo tante speranze. Serve un tavolo in cui le imprese dicano i provvedimenti che sono necessari. Vengono decise cose che non ci servono e non abbiamo chiesto. Lo abbiamo visto con il bonus vacanze, con il decreto ristori con il tetto di 150 mila euro, tutti provvedimenti che al nostro settore poco possono dare e poco hanno dato”.

Bernabò Bocca chiede anche che:

“il bonus del 110% venga esteso alle imprese ricettive, per far ripartire l’economia e l’occupazione negli alberghi perché altrimenti a marzo avremo centinaia di migliaia di persone per la strada”.

 

La risposta del Governo

 

Il ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini, risponde alla polemica dei 3 miliardi ritenuti insufficienti:

Anche io penso che siano pochi in assoluto ma il Recovery non è fatto per settori verticali e ministeriali, è fatto per progetti trasversali. Per esempio, le infrastrutture non sono comprese nei 3 miliardi, ma riguardano profondamente il mondo del turismo.

E continua sostenendo che:

E’ importante che ci siano scelte strategiche precise e condivise. In altri settori la ripresa sarà più lenta ma nel nostro sarà impetuosa e veloce. Nel Recovery ho chiesto diverse cose, ma in particolare su 4 direttrici. La prima è la riqualificazione delle strutture ricettive e dell’offerta alberghiera, poi le infrastrutture, una valorizzazione dell’Italia minore (per modo di dire, se una delle nostre bellezze minori fosse in altro Paese sarebbe un attrattore turistico eccezionale) e la promozione che deve puntare sull’accoglienza e la sicurezza”.

 

Un nuovo modo di viaggiare

 

Secondo la recente ricerca Isnart, la crisi legata alla pandemia del Covid-19 ha cambiato anche le intenzioni, le necessità e le priorità dei viaggiatori. Qualche dato? Tra luglio e ottobre 2020, ben un quinto dei potenziali turisti intervistati a livello mondiale ha dichiarato di voler rinunciare ai viaggi internazionali per ridurre l’impatto ambientale.

Per quanto riguarda il mercato nazionale, l’ estate 2020 ha visto un 81% dei turisti italiani scegliere destinazioni e strutture in base a criteri di sicurezza e igiene adottati e ha identificato l’attività sportiva come fattore fondamentale durante la vacanza. Sembra tra l’altro che questi trend, insieme a quelli descritti nel nostro articolo “Explore ’20 – Le previsioni di Expedia sui travel trends del 2021” continueranno a perdurare nel tempo.