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Tutti contro Google: l’acquisizione di ITA scatena le polemiche sulla trasparenza del Web

leggi l’articolo completo... [2]Sarà uno dei temi caldi affrontati nei prossimi giorni al BTO di Firenze: “Motori di ricerca e viaggi: fine della ricerca imparziale?”: in molti temono infatti che con l’acquisto da parte di Google di ITA software [3], lo strapotere di Big G sul web andrà ad investire uno settori più in crescita e più redditizio del mondo on-line, il Turismo, limitando così la trasparenza, la possibilità di scelta per gli utenti e l’innovazione del travel 2.0.

Acquistando ITA – dichiara Terry Jones, fondatore di Travelocity – Google potrebbe velocemente andare ad imporre la propria influenza sul travel online, un segmento che copre il 48% dell’intera spesa statunitense on-line secondo l’International Data Corp., azienda di ricerca ed analisi di mercato. Si tratta di una fetta molto più grande dei settori libri, musica, computer ed elettronica messi insieme”.
 

Le OTA temono per la trasparenza ma soprattutto per il loro futuro

Google ha avviato le trattative per l’acquisto di ITA già a luglio, ma è solo da poche settimane che un gruppo agguerrito di OTA e siti turistici hanno dichiarato guerra all’azienda di Mountain View.

Expedia e TripAdvisor, Kayak, Hotwire, SideStep, Travelocity, Sabre Holdings e Farelogix si sono unite per denunciare l’acquisizione al Dipartimento per la giustizia Americano e hanno creato un sito-manifesto dal nome significativo: FairSearch.org [4], al fine di mettere in guardia gli utenti sul fatto che il rapporto Google-ITA non danneggerà solo i competitor travel, ma soprattutto gli utenti.

I fautori dell’iniziativa dichiarano che: “FairSearch.org è un gruppo di aziende unite per dare un future più sano a Internet, in cui una più ampia scelta per I consumatori e la crescita economica siano guidate dalla competizione, dalla trasparenza e dall’innovazione nell’ambito della ricerca on-line.”

Al di là di questa sbandierata battaglia per salvaguardare la libertà e l’etica della Rete, è chiaro che i colossi del turismo online sentano tremare la terra sotto ai piedi, temendo un vero e proprio faccia a faccia con Google in una competizione dagli esiti scontati.
 

Google potrebbe manipolare i risultati ricerca

ITA gioca un ruolo chiave per gran parte del turismo on-line, dal momento che fornisce i sistemi di ricerca voli alla base di molti siti storici, come Kayak, Orbitz e TripAdvisor, ma anche di compagnie aeree come l’American Airlines e di motori di ricerca come Bing. Una volta acquisita ITA, Google potrebbe negare il rinnovo delle licenze ITA ai competitor o addirittura pilotare i risultati di ricerca a favore delle maggiori compagnie aeree che fanno uso dei suoi servizi.

Questo di fatto andrebbe ad impattare direttamente anche sugli utenti, che potrebbero veder ridotte le loro possibilità di scelta e sarebbero spinti a prenotare un prodotto favorito piuttosto che quello più economico. In fondo, come spiega il video pilota di Fairsearch [5], Google ha già più volte “manipolato” le ricerche degli utenti:
“Quando ha deciso di veicolare traffico a Google News invece che ai siti delle testate on-line, a Google Maps piuttosto che a Mapquest, a Google products invece che ai siti dei rivenditori on-line”

Dal canto suo Google rigetta tutte le accuse ed assicura che non taglierà fuori alcun competitor, che non ha la minima intenzione di sviluppare una funzione meta-serach come quella di Bing e che ITA software servirà al colosso solo a migliorare ed incrementare i risultati di ricerca, con un evidente vantaggio sia per gli utenti che per le OTA.
 

Il Web dominato dai grandi

Al di là degli evidenti possibili pericoli per la trasparenza e la libera competizione in Rete, a me pare che non si tratti altro che dell’ennesima dimostrazione di come il Web stia lentamente finendo in mano a poche “superpotenze”.

Ad esempio mentre Google sta cercando di acquisire forza nel settore chiave del Travel e presto, come abbiamo già visto, entrerà anche nel business della geo-localizzazione, Facebook, con i suoi oltre 500 milioni di utenti, sta già facendo concorrenza a Foresquare e presto lancerà la sua casella di posta elettronica gratuita per tutti i suoi “fan”, ponendosi come competitor di Gmail/Google.

Certo questi cambiamenti sono da intendersi come una naturale evoluzione del Web, ma c’è senz’altro da chiedersi se lo strapotere di pochi potrebbe realmente mettere fine a quella miriade di molti che è il fondamento della complessità e della ricchezza del mondo on-line, travel e non.

 
Fonte: Fairsearch [6]; Mercury News [7]