Venezia torna ai numeri pre-Covid

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Il settore dei viaggi in Italia sembra essere in continua ripresa. Il presidente della sezione Turismo di Confindustria Venezia Salvatore Pisani ha annunciato che il tasso di occupazione degli hotel del centro storico di Venezia e Mestre è tornato ai livelli pre-Covid.

La notizia, riportata dal presidente durante un incontro con gli operatori del settore turistico martedì 12 luglio, è stata poi ripresa da quotidiani locali come La Nuova Venezia, ma anche riviste verticali sul travel come TTG Magazine.

Non c’è dubbio infatti che si tratti di un grande risultato: nonostante il rincaro dei prezzi e la pandemia ancora in corso, la stagione è partita subito con numeri importanti e prospetta una situazione di ulteriore crescita nei prossimi mesi.

 

L’indagine di Str

 

I dati riportati da Pisani si basano su un’indagine effettuata dalla società Str, che offre insights e approfondimenti sulla situazione del turismo a livello globale.

Secondo quanto si legge, a giugno 2022 l’indice di occupazione nella Serenissima è stato del 77% , contro l’81% dello stesso periodo nel 2019. Si tratta dunque di uno stacco di pochissimi punti, che indicherebbe un processo di avvicinamento alla piena ripresa. Per il mese di luglio il trend continua ad essere in crescita, soprattutto in vista della festa del Redentore.

I numeri sono molto buoni anche su base semestrale, confermando a pieno il consolidamento della ripartenza. Nei primi sei mesi del 2022, infatti, il tasso era del 56%, un indicatore non troppo distante dal 66,7% segnato nel 2019.

Fondamentali le regolamentazioni e il ticket all’ingresso

Risultati non sono solo quantitativi ma anche qualitativi per il capoluogo veneto, che si prepara a una stagione estiva al di sopra delle aspettative.

Ciò che ha reso possibile il raggiungimento di questi numeri, a detta del presidente Pisani, sono state in primis le regolamentazioni sugli affitti turistici fissate nel Decreto Aiuti, che hanno fissato un tetti di 120 giorni per le locazioni. Inoltre, sembra aver giocato un ruolo chiave anche l’introduzione del ticket d’ingresso per poter accedere alla città, una novità in sperimentazione che partirà da agosto 2022.

 

Grandi progetti per il futuro

 

Se da una parte Venezia ha già raggiunto risultati significativi, dall’altra non ha certo intenzione di fermarsi qui. Nella Serenissima già si pensa al futuro e a come far crescere sempre di più questi numeri. A fine ottobre, per esempio, si terrà il primo summit internazionale dedicato alla transizione sostenibile della filiera Moda&Lusso, un evento che ha il potenziale di dare grande visibilità alla città come destinazione turistica in tutto il mondo.

Guardando più a lungo raggio, il capoluogo veneto si sta organizzando per portare avanti il progetto che prevede la creazione del “Venice Pass”, ovvero l’accesso alla città a numero chiuso, dietro il pagamento di un biglietto.

Per evitare il fenomeno dell’ovetourism, infatti, a partire da gennaio 2023 la città verrà dotata di varchi, regolamentati da veri e propri tornelli d’ingresso. Per poter visitare Venezia, quindi, sarà necessario prenotarsi su un’apposita app, nonché pagare un contributo d’ingresso dal costo variabile per finanziare il turismo..

Siamo dunque arrivati al fatidico momento della ripresa? È difficile generalizzare, non tutti sono riusciti a riconquistare i numeri del pre-Covid come Venezia, ma se si pensa che quando è scoppiato il conflitto in Ucraina temevamo per le sorti del turismo a livello globale e ora, a pochi mesi di distanza, parliamo di cifre in crescita, possiamo sicuramente essere soddisfatti dei risultati raggiunti. Se il trend si mantiene costante, è molto probabile che a fine anno avremo un bilancio in positivo per l’intero 2022.