Turismo, in Italia “l’industria” dà lavoro a 4,2 milioni di persone

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Secondo il rapporto di Eurostat “Tourism Satellite Accounts in Europe” rilasciato pochi giorni fa, l’Italia guida la classifica dei posti di lavoro generati dalle attività turistiche all’interno dei paesi dell’Unione Europea.

 

Approfondiamo nel dettaglio i numeri del rapporto.

 

L’occupazione e gli introiti generati dal turismo

 

16,5 milioni di posti di lavoro in 15 paesi dell’Unione europea: questo è il complessivo dato che emerge dal rapporto rilasciato da Eurostat. Nel gradino più alto del podio c’è dunque l’Italia, con 4,2 milioni di posti di lavoro nati grazie a questo settore. Il report in questione si sofferma però anche su altri aspetti. Se, ad esempio, analizziamo la spesa che i turisti effettuano nei paesi che visitano, è la Francia ad occupare il gradino più alto, con 64.221 milioni di euro, per una cifra che è pari al 16% del totale della spesa turistica registrata nell’Unione Europea, ossia 405.000 milioni di euro. Al secondo posto si posiziona la Spagna con 59.213 milioni di euro, mentre al terzo posto troviamo ancora l’Italia con 48.148 milioni di euro, ossia il 12% del totale. A seguire, si collocano Germania (39.555 milioni di euro), Olanda (32.490 milioni di euro) e Gran Bretagna (31.650 milioni di euro). Questi sei paesi, rappresentano da soli il 68% del totale della spesa dei turisti all’interno dell’UE. Dal rapporto si evince inoltre come i visitatori che si muovono nell’arco di una stessa giornata, abbiano un impatto del 46% sul livello della spesa turistica interna complessiva.

 

Il turismo in termini di valore aggiunto

 

Se invece prendiamo come riferimento il valore aggiunto (cioè la differenza tra il valore della produzione di beni e servizi e i costi sostenuti per sostenerne la produzione), è la Spagna ad occupare il gradino più alto del podio con 236.131 milioni di euro, cifra che rappresenta il 27% di quello totale dell’UE. A seguire troviamo la Germania (105.252 milioni di euro, il 12% del totale Ue), Danimarca (89.041 milioni di euro), Italia (87.823 milioni di euro) e Gran Bretagna (83.492 milioni di euro). L’Italia è quindi ancora ben posizionata al quarto posto, nonostante gli alti costi del lavoro.

 

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