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Com’è andato il week end di Ferragosto in Italia?

leggi l’articolo completo... [2]Secondo l’Enit, l’Agenzia nazionale italiana del turismo, nella settimana di Ferragosto sono state vendute più del 79% delle offerte online [3], facendo registrare un week end quasi sold out per le strutture ricettive aperte. Una mite soddisfazione è stata espressa anche da Federalberghi, che ha lanciato un monito: “Ferragosto non salverà il turismo italiano”.

Analizziamo i numeri e le prese di posizione delle due realtà appena citate riguardo al week end del 15 agosto.

 

Il crollo di luglio e i numeri di Ferragosto

 

Secondo quanto riportato dall’Enit, l’Italia sta reagendo meglio di altri paesi sul fronte delle prenotazioni ad agosto, perdendo meno punti percentuali di Pil rispetto ad altri stati membri dell’Unione Europea: la Spagna, ad esempio, si attesta intorno al 72% delle prenotazioni vendute in rete. In particolar modo, il week end di Ferragosto ha fatto registrare, già sul finire di luglio, un tasso di vendita delle offerte online di oltre il 79%, con le zone costiere italiane che hanno visto, almeno fino ad ora, una maggior concentrazione del flusso turistico rispetto ad altre località situate lontano dalla costa. Fra le prenotazioni balneari che maggiormente sono state prese d’assalto, troviamo Rimini, con l’80% degli alloggi non più disponibili, Ravello con l’81%, Cavallino Treporti (in Veneto) con l’86%, il Cilento con il 94% e il Salento con il 98%. Dati sicuramente più positivi rispetto a quelli registrati nel mese passato: in Sardegna, l’affluenza è stata minore del 70% rispetto a luglio 2019, mentre Campania, Calabria, Sicilia e Veneto hanno registrato –40%. Come ha riferito il Sindacato Italiano Balneari (che aderisce a Fipe Confcommercio e raccoglie sotto il suo cappello più di 10mila imprese), se è vero che a luglio le spiagge italiane hanno potuto contare su una buona affluenza, è anche vero che questo è avvenuto soltanto nei week end, lasciandole perlopiù vuote durante i giorni feriali.

 

Federalberghi esprime preoccupazione e parla di “crisi nera”

 

Se l’Enit ha accolto con soddisfazione i dati riguardanti tanto il week end di Ferragosto quanto, più in generale, quelli del mese corrente, Federalberghi ha tenuto una posizione decisamente più moderata rispetto ai dati rilevati, rimarcando quanto sia “crisi nera” per il settore, nonostante i dati diramati dall’Agenzia nazionale italiana del turismo: “ Le strutture ricettive hanno registrato note positive in qualche città di mare ma tutto il resto d’Italia è in ginocchio”, così si è espresso Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. “Nelle città d’arte – ha continuato il Presidente – c’è una crisi senza precedenti, abbiamo occupazioni al 15%”. Bocca ha inoltre aggiunto: “Siamo molto contenti per i colleghi di Cavallino Treporti e per quelli di Ravello, che a quanto pare registrano il sold out, ma i dati dell’Enit dell’altro giorno sono un film… Va bene dare segnali di ottimismo ma fino a un certo punto.” Dalle accuse scagliate contro Enit anche da Federturismo, Assoturismo e Confalberghi, l’Enit ha risposto che “le polemiche sono incomprensibili, rispondiamo coi dati”.
In effetti, risulta alquanto coraggioso avere una visione ottimistica del compartimento del turismo in questo periodo: più di 23mile imprese ricettive non hanno riaperto [4], un italiano su due ha dichiarato che quest’anno non andrà in vacanza [5], l’occupazione è pressoché dimezzata, gli incassi devono comunque fare i conti con i costi necessari a predisporre le strutture per il rispetto delle norme in vigore e il turismo straniero è quasi completamente assente. La perdita dei pernottamenti stimata per il 2020 è fissata a 56 milioni, mentre la previsione della perdita economica ammonta a più di 50 miliardi di Euro.

 

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