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Come diventare uno dei migliori hotel al mondo dove lavorare

leggi l’articolo completo... [2]Ogni anno Fortune stila la classifica dei 100 migliori posti di lavoro al mondo: comparire in quella classifica per un’azienda si traduce in massimi livelli qualitativi e nuove opportunità per attrarre talenti e nuovi investimenti.

Delle 100 Best Companies to work for, 5 sono brand alberghieri: qui la felicità dello staff va di pari passo con l’alta qualità dell’accoglienza. Ma che cosa distingue questi hotel dagli altri e come può una struttura indipendente mirare agli stessi traguradi?

Ecco i vincitori: 5 case history di successo

Kimpton (IHG), Hilton, Hyatt, Marriott e Four Seasons sono le star del firmamento alberghiero: Kimpton si è posizionata al 14° posto, Hilton al 26°, Hyatt al 32°, Marriott al 33° e Four Seasons al 79°.

Ciascuno di loro ha il merito di essere riuscito a motivare e premiare nel miglior modo possibile i propri dipendenti in modo diverso:

Perché ambire a diventare come loro? Nel campo dell’hotellerie, essere i migliori significa avere un team che sa collaborare e creare qualcosa di assolutamente speciale per gli ospiti. Più il team è coinvolto e motivato, più sarà in grado di prendersi cura dei clienti.

 

Come diventare uno di loro: 3 consigli da Forbes

Il magazine americano Forbes [8], che da sempre si interessa alle tematiche legate all’eccellenza dei posti di lavoro, ha identificato i 3 segreti per spingere un collaboratore a dare il meglio di sé.

 

1 – Trovate una mission per la quale vale la pena combattere

“Le aziende della Top 100 sanno chi sono e che rappresentano. Vivono per una missione che viene comunicata in modo chiaro a tutti i livelli, dai leader più anziani ai nuovi arrivati.” La mission deve essere tanto potente da ispirare i collaboratori a lavorare ogni giorno per raggiungerla. Ciascuno di loro deve sapere qual è il suo ruolo e che voi riconoscete il suo contributo.

Riflettete sulla vostra relazione con i collaboratori: siete in grado di coinvolgerli nella vostra mission? Li incentivate ad essere migliori, a condividere le loro idee? Date loro tempo e risorse per migliorare e diventare più produttivi? Li motivate a fare la differenza?
Improntare tutto l’hotel su una mission forte e condivisa significa alzare lo standard del servizio e la collaborazione all’interno del team. Non è più una questione di soddisfazione personale, ma di obiettivi comuni.

 

2 – Non focalizzate l’attenzione solo sui benefit economici

In cima alla classifica di Fortune c‘è Google e questo non ci meraviglia: avete presente quanto deve essere piacevole e stimolante lavorare in un posto come il Google Plex, avere spazi per rilassarsi, pasti e snack gratuiti e molto altro? Ma non è questo che fa la differenza e che spinge i grandi talenti a rimanere in un’azienda.

“Ciò che rende un’azienda il posto migliore dove lavorare è la cultura di saper ascoltare quello che i dipendenti vogliono fare, e prendersi l’impegno di aiutarli a raggiungere le loro aspirazioni.”

Secondo un sondaggio dell’OC Tanner Institute i benefit migliori che un manager può offrire al suo team sono per il 37% il riconoscimento delle attività svolte che hanno fatto la differenza, per 12% l’ispirazione per raggiungere gli obiettivi comuni e sempre per il 12% maggiore autonomia come segno di fiducia. Solo il 7% mira ad essere pagato di più.

 

3 – L’apprezzamento è quello che conta

Molto spesso si tende a dare per scontato il lavoro che svolgono i collaboratori e così facendo si finisce per ignorare gli sforzi fatti da ciascuno per raggiungere gli obiettivi dell’hotel. Questo è un vero peccato, perché

i dipendenti a cui viene espresso apprezzamento hanno un rapporto migliore con i superiori e con i colleghi. Stanno persino più a lungo nella stessa azienda. Secondo il sondaggio inoltre, l’apprezzamento è considerato la prima leva di motivazione per ottenere un lavoro di alta qualità.”

 
Insomma, non importa essere grandi catene alberghiere per applicare questi concetti: dimostrare apprezzamento per i collaboratori, aiutarli a crescere, condividere gli stessi obiettivi. Certo è più facile a dirsi che a farsi, ma gli hotel che ci hanno provato hanno raggiunto grandi traguardi. Prendete ad esempio La Perla [9], che dice di prendersi cura dei dettagli, ma “soprattutto dei collaboratori” che devono essere “preparati e motivati come una squadra di calcio”; oppure l’Hotel Artemide di Roma [10], dove “lo staff viene seguito e supportato quotidianamente dal management aziendale per renderlo partecipe dei successi e degli obiettivi raggiunti.”