Cosa cambierà per gli hotel dopo l’addio ai cookie di terze parti su Chrome

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Google ha già da tempo annunciato che, a partire dal 2023, non supporterà più i cookies di terze parti su Chrome.

Quale impatto avrà questa decisione sulle strategie di marketing turistico? Vediamolo insieme basandoci su un’analisi di Phocuswire.

I third-party cookies erano già stati bloccati in precedenza da Mozilla, Apple e Microsoft, ma Chrome è il browser più usato dagli utenti, si parla di una quota di mercato del 65% in tutto il mondo.

C’è quindi il rischio di non riuscire a profilare i propri viaggiatori target? In realtà no, una navigazione cookieless non è per forza uno scenario negativo. Secondo gli esperti di Phocuswire, infatti, si tratta di un’incredibile opportunità per costruire relazioni più autentiche con gli ospiti e rafforzare la loro fedeltà verso il brand.

 

Cosa sono i cookie

 

Avevamo recentemente parlato di cookie qui su Booking Blog, in occasione dell’entrata in vigore della nuova normativa a inizio anno.

Per chi non lo sapesse, i cookie sono piccoli frammenti di dati sugli utenti memorizzati sul computer e utilizzati per migliorare la navigazione. A differenza dei cookie di prima parte, che tracciano i clienti sul sito web dove avviene la navigazione, quelli di terza parte tracciano i clienti su tutti i siti e funzionano anche nelle sessioni in anonimo.

Sebbene gli addetti al marketing si affidino da tempo ai cookie di terze parti per avere più informazioni sui propri utenti target, i consumatori non sono mai stati particolarmente entusiasti dell’acquisizione e condivisione dei loro dati. Proprio a causa delle frequenti richieste di maggiore privacy, Google ha deciso di interrompere definitivamente il supporto dei cookie di terze parti.

Gli operatori del settore alberghiero dovranno quindi intervenire prima della loro completa eliminazione per evitare problemi di performance delle campagne Google Ads e di retargeting.

 

Perché puntare sui first-party cookies

 

Nel momento in cui tutti dovremo dire addio ai third-party cookies, i cookie di prima parte diventeranno sempre più rilevanti per una strategia marketing di successo.

Questi ultimi, infatti, provengono direttamente dagli utenti che navigano su un determinato sito e forniscono ai marketers informazioni importanti sulle loro preferenze, i loro interessi e comportamenti in fase di prenotazione. Da questi dati è possibile ricavare insights su trend futuri e trarre conclusioni su come impostare le proprie campagne a lungo termine.

I dati di prima parte si rivelano particolarmente efficaci se combinati con e-mail crittografate. Grazie a specifiche funzioni, queste ultime trasformano l’indirizzo di posta elettronica di un viaggiatore in una sequenza unica di caratteri che lo identifica e targhettizza, pur mantenendone la privacy.

 

Da cookie-based marketing a people-based marketing

 

Prepararsi a un mondo senza cookie sarà sicuramente una sfida per tutti i marketers. Implicherà doversi adattare a un nuovo mindset che prevede uno spostamento di attenzione direttamente sul viaggiatore e sulla sua esperienza di navigazione across-device.

Questa nuova strategia ha comunque un enorme potenziale positivo: può portare infatti alla realizzazione di annunci maggiormente personalizzati ed efficaci, che contribuiranno a rendere migliore l’intero processo di customer journey.

Per quanto riguarda l’acquisizione di dati non provenienti dalla navigazione sul proprio sito, le partnership giocheranno un ruolo chiave. Sono proprio i partner coloro che potranno permetterci di integrare le informazioni ricavate dallo storico delle prenotazioni o dai cookie di prima parte con ulteriori dati, in modo da creare una corretta strategia di retargeting.

Voi cosa pensate dell’abbandono dei cookie di terze parti su Chrome? Siete d’accordo con gli esperti di Phocuswire nel credere che l’esperienza di navigazione sarà migliore per l’utente? Scrivetecelo nei commenti.