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Dara Khosrowshahi, Expedia e un salto nel buio

leggi l’articolo completo... [2]Dara Khosrowshahi, dopo dodici anni come CEO di Expedia, abbandona il colosso del travel per una nuova avventura alla guida (sic!) di Uber.

Gli addetti ai lavori hanno accolto l’offerta dell’azienda di trasporto privato con un pizzico di perplessità. Del resto, ci si aspetta di vedere cambiamenti radicali nelle aziende in difficoltà, non certo in una compagnia come Expedia che non è mai stata così in salute come oggi.

Sotto la leadership di Khosrowshahi, Expedia ha battuto ogni concorrenza sul suolo americano, espandendosi in più di sessanta Paesi e ampliando il proprio portfolio con acquisti straordinari come TripAdvisor e Trivago.

Il fatturato di Expedia Inc è passato da un lordo di 17 miliardi di dollari nel 2005 a 72 miliardi di dollari, diventando la più grande compagnia del settore travel al mondo per prenotazioni.

Le capacità di Dara Khosrowshahi di prevedere l’andamento del mercato, acquisire asset quando è il momento giusto (TripAdvisor, Trivago) e liquidarli quando il mercato globale non risponde come si vorrebbe (eLong in Cina), è stata così strumentale alle fortune del colosso americano da convincere Expedia a offrirgli nel 2015 un bonus fedeltà di 95 milioni di dollari in azioni per legarlo all’azienda fino al 2020.

Ed ecco invece arrivare l’offerta di Uber, l’icona della sharing economy che ha visto il proprio brand e il proprio valore sconquassato da un semestre di scandali, polemiche e cause legali sfociato nell’allontanamento del co-fondatore e Amministratore delegato dell’azienda, Travis Kalanick.

Per Uber la scelta di Khosrowshahi è decisamente vincente; si tratta di un manager di comprovato talento e lungimiranza, capace di portare in dote non solo un’esperienza decennale nella gestione di complessi mercati mondiali, ma anche una capacità di fornire le proprie aziende di una precisa e funzionale cultura del lavoro. Per la compagnia di San Francisco, travolta anche da accuse di sessismo, bullismo e discriminazione, non si potrebbe proprio chiedere niente di meglio.

Ma se Khosrowshahi è il CEO perfetto per Uber, Uber è la compagnia perfetta per Khosrowshahi?

Di sicuro è una sfida interessante per chi, come un campione dello sport, ha già vinto tutto quello che poteva vincere. Expedia, grazie anche al lavoro svolto dal CEO uscente negli ultimi anni, ha cresciuto in casa una generazione di manager competenti, preparati e perfettamente integrati con la filosofia e gli obiettivi di Expedia. Che sia una sfida vincente, invece, lo potremo capire solo nei prossimi anni.

Ed Expedia, in tutto questo? Un cambio così radicale pone delle domande legittime. Il successore di Khosrowshahi potrebbe decidere di improntare il proprio lavoro in continuità con i precedenti anni, oppure stravolgere tutto e improntare una strategia aziendale completamente differente.

In un momento così delicato nello scenario distributivo mondiale, il futuro di Expedia è ancora tutto da definire.