Estate italiana nel segno del recupero, almeno rispetto a quella dello scorso anno. Secondo quanto ha riferito il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia in occasione della fiera TTG – Travel Experience a Rimini, l’incremento medio dei pernottamenti è stato del 30%.
Giugno e luglio al top
Come riportato da Rai News [3], giugno e luglio hanno registrato una crescita acuta, con una media del +40% rispetto ai mesi stessi del 2020, prima di assestarsi ad agosto sul +22%. A settembre, il dato non ancora definitivo racconta un +6% rispetto a settembre 2020, per un trend che si prospetta incoraggiante fino alla fine dell’anno [4].
Il quadro positivo segna ancora una certa distanza rispetto ad una ripresa definitiva del settore, come ha sottolineato lo stesso Ministro del Turismo: “I dati per il turismo sono fondamentali, vediamo finalmente dei numeri positivi. Abbiamo un +30% di pernottamenti per quest’estate e anche un’occupazione buonissima dell’84% delle camere ad agosto. Sappiamo che quest’estate è andata bene, anche se ancora a macchia di leopardo e, ancora, non riusciamo a coprire tutte le perdite”.
“Abbiamo bisogno che gli aerei vadano pieni sia all’andata che al ritorno per cui l’impegno è di aprire più corridoi possibili perché non possiamo pretendere che gli altri vengono e poi gli aerei tornano vuoti. Il turismo funziona se gli italiani escono e se gli stranieri entrano. Non può funzionare stando chiusi”. La richiesta del Ministro Garavaglia muove da alcuni dati significativi [5]. Infatti, nonostante un aumento della spesa rispetto a luglio 2020, se confrontiamo lo stesso mese fra 2021 e 2019, si registra una diminuzione dei consumi da parte degli stranieri in Italia del 47%, mentre gli italiani all’estero hanno contratto i loro acquisti del 42%.
Nonostante la presa di posizione di Garavaglia, proprio in questi giorni il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un provvedimento [6] che conferma quasi in toto, per i flussi provenienti dagli stati extra-europei, la normativa già in vigore.
Quanto è lontano il recupero definitivo?
Secondo i dati di Isnart Unioncamere, nonostante i dati positivi registrati nei mesi estivi, il comparto del travel è ancora ben lontano dal tornare ai livelli pre-pandemia. Nonostante il +2% che il 2021 farà registrare rispetto al 2020 (almeno secondo le stime), i primi nove mesi, stante le misure restrittive approvate dal Governo, fanno registrare –40% rispetto allo stesso periodo del 2019.
A questi numeri ha fatto eco Maria Carmela Colaiacovo, presidentessa di Confindustria Alberghi: “I dati diffusi confermano le nostre anticipazioni: primi segnali positivi per il turismo internazionale a partire da luglio ma per tornare ai livelli pre-Covid è ancora lunga. Non basterà certamente una stagione estiva iniziata in ritardo a risollevare il comparto duramente colpito dalla crisi pandemica”, ha concluso.
Secondo Confindustria Alberghi, è necessario che il Governo metta in campo ulteriori misure per aiutare tutto il comparto [7], considerando che i fondi stanziati sono, per alcuni comparti, già esauriti, e per le altre aree termineranno a fine anno. Da attenzionare, in particolar modo, le filiere del turismo congressuale [8] e del benessere [9], ancora oggi pesantemente condizionate dalle misure di operatività previste per entrambi i settori.
La riapertura dei voli extraeuropei è stata rimandata, mentre continua imperitura la voglia di viaggiare degli italiani anche in autunno e in inverno. Quali saranno i tassi di occupazione del prossimo periodo? Continuate a seguirci per rimanere aggiornati.