Estate 2021, quanto hanno viaggiato gli italiani?

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Estate italiana nel segno del recupero, almeno rispetto a quella dello scorso anno. Secondo quanto ha riferito il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia in occasione della fiera TTG – Travel Experience a Rimini, l’incremento medio dei pernottamenti è stato del 30%. 

 

Giugno e luglio al top

 

Come riportato da Rai News, giugno e luglio hanno registrato una crescita acuta, con una media del +40% rispetto ai mesi stessi del 2020, prima di assestarsi ad agosto sul +22%. A settembre, il dato non ancora definitivo racconta un +6% rispetto a settembre 2020, per un trend che si prospetta incoraggiante fino alla fine dell’anno. 

Il quadro positivo segna ancora una certa distanza rispetto ad una ripresa definitiva del settore, come ha sottolineato lo stesso Ministro del Turismo: “I dati per il turismo sono fondamentali, vediamo finalmente dei numeri positivi. Abbiamo un +30% di pernottamenti per quest’estate e anche un’occupazione buonissima dell’84% delle camere ad agosto. Sappiamo che quest’estate è andata bene, anche se ancora a macchia di leopardo e, ancora, non riusciamo a coprire tutte le perdite”. 

“Abbiamo bisogno che gli aerei vadano pieni sia all’andata che al ritorno per cui l’impegno è di aprire più corridoi possibili perché non possiamo pretendere che gli altri vengono e poi gli aerei tornano vuoti. Il turismo funziona se gli italiani escono e se gli stranieri entrano. Non può funzionare stando chiusi”. La richiesta del Ministro Garavaglia muove da alcuni dati significativi. Infatti, nonostante un aumento della spesa rispetto a luglio 2020, se confrontiamo lo stesso mese fra 2021 e 2019, si registra una diminuzione dei consumi da parte degli stranieri in Italia del 47%, mentre gli italiani all’estero hanno contratto i loro acquisti del 42%. 

Nonostante la presa di posizione di Garavaglia, proprio in questi giorni il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un provvedimento che conferma quasi in toto, per i flussi provenienti dagli stati extra-europei, la normativa già in vigore.  

 

Quanto è lontano il recupero definitivo?

 

Secondo i dati di Isnart Unioncamere, nonostante i dati positivi registrati nei mesi estivi, il comparto del travel è ancora ben lontano dal tornare ai livelli pre-pandemia. Nonostante il +2% che il 2021 farà registrare rispetto al 2020 (almeno secondo le stime), i primi nove mesi, stante le misure restrittive approvate dal Governo, fanno registrare –40% rispetto allo stesso periodo del 2019. 

A questi numeri ha fatto eco Maria Carmela Colaiacovo, presidentessa di Confindustria Alberghi: “I dati diffusi confermano le nostre anticipazioni: primi segnali positivi per il turismo internazionale a partire da luglio ma per tornare ai livelli pre-Covid è ancora lunga. Non basterà certamente una stagione estiva iniziata in ritardo a risollevare il comparto duramente colpito dalla crisi pandemica”, ha concluso. 

Secondo Confindustria Alberghi, è necessario che il Governo metta in campo ulteriori misure per aiutare tutto il comparto, considerando che i fondi stanziati sono, per alcuni comparti, già esauriti, e per le altre aree termineranno a fine anno. Da attenzionare, in particolar modo, le filiere del turismo congressuale e del benessere, ancora oggi pesantemente condizionate dalle misure di operatività previste per entrambi i settori. 

 

La riapertura dei voli extraeuropei è stata rimandata, mentre continua imperitura la voglia di viaggiare degli italiani anche in autunno e in inverno. Quali saranno i tassi di occupazione del prossimo periodo? Continuate a seguirci per rimanere aggiornati.