A mio parere l’ottimismo riguarda coloro che hanno saputo adeguare il proprio approccio al web generando visibilità “forzata” (mi riferisco alla corretta presenza sui portali di prenotazione, alla viralità nel web 2.0, agli investimenti pubblicitari giusti) e chi ha voluto adeguare le tariffe non al ribasso ma in funzione dell’occupazione e delle richieste in aumento per i motivi di cui sopra.
Chi si è ostinato a vedere i portali come soci sgraditi, il web 2.0 come una minaccia ed a gestire le tariffe in base ai propri costi strutturali invece è rimasto in sofferenza.