Re: Il caso Expedia – Choice Hotels: si riaccende il dibattito sul rapporto tra hotel e OTA

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Riccardo CoccoRiccardo Cocco
Partecipante

Se ragioniamo in termini di singolo albergo sono d’accordo che le commissioni richieste dalle OTA siano uguali per tutte le strutture in quanto la OTA (squalo) mette alle strette il singolo albergatore (pesce rosso), cosa diversa invece quando si tratta di compagnie e sopratutto compagnie internazionali dove si genera lo scontro fra titani.

Il costo della commissione di fatto non lo paga il cliente finale, ma al contrario lo paga l’albergo in modo diretto. Mi spiego meglio: laddove si persegua una linea di rate parity garantita (i.e.: Expedia chiede che il prezzo sul sito proprietario non vada in concorrenza con Expedia stessa). Di conseguenza per poter garantire che la prenotazione senza intermediazioni abbia lo stesso prezzo di Expedia devo offrire ad Expedia la tariffa decurtata della commissione che gli riconosco.

Esempio:

si ipotizzi che la commissione di Expedia sia del 25%

si ipotizzi che la tariffa di vendita sia di 150 Euro

Euro 150 X 0.75 = 112.5 Euro a Expedia

Ecco che la commissione se la carica l’albergatore direttamente.

Ma non essere presente nelle OTA è giusto o sbagliato?

Uno studio del Dott. Anderson della Cornell University ha dimostrato che non essere presenti nelle OTA produce un calo di prenotazioni dirette.

Lo studio ha messo sotto indagine una serie di alberghi mettendoli ON-line ed OFF-line per periodi uguali: 11 giorni ON e 11 giorni OFF. Ne è scaturito che, per esempio, un Hotel indipendente ha un incremento delle prenotazioni DIRETTE del 26% quando è presente in Expedia, a questo si aggiunge anche un aumento della AHR sempre con l’albergo ON-line.

Da questo studio se ne deduce che essere presenti nelle OTA è startegicamente vincente anche a fronte delle eventuali commissioni elevate, oneri e mal di testa vari.

Praticamente avviene questo: il potenziale cliente (would-be guest) attraverso l’incisività del web-marketing delle OTA viene a conoscere il tuo albergo che altrimenti non ne avrebbe mai conosciuto l’esistenza. Dopo aver scoperto che esisti generalmente il salto sul sito proprietario è immediato (nella speranza di poter avere accesso a tariffa ancora più conveniente cosciente del fatto che “compra” direttamente dal “produttore” e senza intermediazione) e quindi la percentuale delle prenotazioni dirette subisce un incremento. Nel caso di non presenza sulle OTA chi prenota sul sito proprietario è il loyal guest che già ti conosce, a meno che l’albergo investa in web-marketing come una OTA: mission impossible!

Buon lavoro e buon revenue management a tutti!

Riccardo Cocco