Re: TripAdvisor, Booking, Expedia – le responsabilità legali della diffamazione online

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#16959
Massimiliano
Membro

Ciao kino, che intervento! In alcuni punti sono d’accordo, in altri un po’ meno. Secondo me alcuni hotel riescono, attraverso il servizio, a creare un vero rapporto con i clienti, e questo spinge a scrivere recensioni anche chi di solito non lo farebbe.

Dipende di cosa è soddisfatto il cliente. Se è soddisfatto della vasca idromassaggio o del mobile d’epoca, concordo con te, non perderà mai tempo a scriverne una recensione; se è soddisfatto di come è stato trattato e accudito, di essersi “sentito a casa”, di aver creato con lo staff dell’hotel un rapporto che rasenta l’amicizia e che quindi dà una motivazione personale nello scrivere una bella recensione…in questo caso secondo me la recensione verrà scritta.

Trip Advisor non usa solo le recensioni o i voti per fare le classifiche, ma tante altre risorse esterne, proprio per rendere la valutazione più oggettiva possibile, nei limiti del possibile. Essendo la votazione media basata su giudizi umani soggettivi, ho difficoltà a parlare di “votazione che riflette la realtà”. La realtà che vede l’albergatore italiano, tranne rari casi illuminati, non ha comunque punti di contatto con la realtà che vede il cliente.

2)Il problema è se abbiamo la fortuna di avere un amico che è appena tornato da New York, Londra, Parigi, Berlino e San Pietroburgo; se un cliente statunitense ha un amico che è appena tornato dal Trentino…Il passaparola offline ci sarà sempre, questo è banale. Il passaparola online ha un capacità di esposizione che non può però essere paragonata.