Re: TripAdvisor e i suoi “Top Worst Hotels”: cresce la rabbia degli albergatori
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Su una cosa siamo in accordo: il problema non ha soluzione definitiva fintanto che non sia possibile certificare un soggiorno.
Ecco dove a mio avviso laddove si voglia dare più trasparenza al servizio occorre:
1) la gestione delle recensioni non può essere delegata agli attori: Hotel o OTA;
2) occorre generare un organo superpartes che possa aver accesso alla verifica dei soggiorni (mi rendo conto che questo è macchinoso);
3) per ovviare quanto sopra, potrebbe esistere tale organo superpartes che permette qualsiasi recensione (non diffamatoria) e che obblighi il recensore a fornire i propri dati il cui accesso potrà essere effettuato dall’Hotel di riferimento che provvederà a confermare o meno l’avvenuto soggiorno del cliente stesso.
Non mi sembra che non vi siano i presupposti tecnologici per poterlo fare.
Esiste la volontà per poterlo fare? Credo che non vi sia l’ostacolo all’organo superpartes di poter richiedere un fee (consono) alle strutture che desiderano accedere al servizio per poter garantire il corretto riscontro dei soggiorni.
SE QUALCUNO MI COPIA IL PROGETTO, CHIEDO LE ROYALTIES….. 🙂
Buon lavoro e buon Revene Management a tutti!
Riccardo Cocco