Come eravamo: come e perché i siti travel sono evoluti nel tempo
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17 Maggio 2013 alle 14:56 #16118Duccio InnocentiBloccato
Avete presente i siti travel che circolavano 10 anni fa sul web? Io ricordo con simpatia e con affetto la prima volta che ho prenotato un hotel online. Era l’anno 2000 e il sito in questione niente più di una brochure digitale. Ma in soli 10 anni di cose ne sono cambiate eccome.
Una cosa è certa, fare un confronto col passato può insegnare davvero moltissimo sui trend, l’usabilità e i gusti degli utenti, specie se si guarda ai grandi del mercato. Perché non è solo il design che cambia.
Come eravamo: come e perché i siti travel sono evoluti nel tempo
17 Maggio 2013 alle 19:01 #20966FlavioPartecipanteArticolo interessante. Un commento sull’attualità, ed uno sul futuro.
Per quanto riguarda l’attualità, penso che l’approccio di Booking.com vada studiato attentamente. A me è capitato più di una volta di vedere le loro pagine presentare cambiamenti molto sottili, a distanza a volta anche di pochi minuti, segnale che Booking.com svolge un’attività costante di sperimentazione, monitorando poi i risultati in termini di permanenza, bounce back, conversion ecc. ecc. Si tratta di un approccio per piccoli step, ma che produce risultati certi e misurabili. Per esperienza so invece che in altri casi i cambiamenti sono frutto di scelte ispirate ad altri obiettivi (l’immagine, la coerenza con il branding – NB. anche questi sono obiettivi legittimi) e/o frutto di compromessi tra diversi settori aziendali. L’importante, nel valutare un sito, come in qualsiasi attività di marketing, è poterne misurare i risultati in rapporto agli obiettivi fissati.
Per quanto riguarda il futuro, sono pienamente d’accordo, sul social ne vedremo delle belle. Google ha appena annunciato che procede verso una ricerca “a 3 colonne” (organic, paid, social) sul modello che Bing aveva introdotto l’anno scorso negli USA. Il problema però è che finchè g+ non decollerà… i risultati saranno molto poveri.
Intanto sto sperimentando le nuove ricerce “beta” di Facebook, dove un riquadrino mi consente di cercare gli “hotel” (/ristoranti/ cafè/ ecc ecc) in una certa “località” che sono stati visitati – o hanno ricevuto un like – da amici, famigliari o da una persona X a mia scelta. Se poi uso la ricerca libera, i limiti sono solo quelli della mia immaginazione “foto scattate in ristoranti di Copenhagen visitati da amici dei miei amici”…
Nel mio piccolo, sto lavorando molto per creare le basi… spesso ci si trova a ragionare in termini di “likes” e coinvolgimento e si dimenticano i “check-in”. Io credo che bisogni puntare su entrambi: i primi sono essenziali per le “campagne” e le “offerte”, i secondi hanno un grande potenziale sulle “ricerche”.
20 Maggio 2013 alle 07:08 #20968margheAmministratore del forumBuongiorno Flavio,
dici due cose giustissime: quanto a Booking.com, anche io credo che siano incostante a/b test… d’altronde Booking.com non è che un grande e-commerce di viaggi, un po’ come Amazon, che viene considerato un modello internazionale di usabilità e che ha raggiunto i suoi livelli di eccellenza grazie soprattutto agli a/b test, al continuo misurare scientificamente i singoli cambiamenti.
Io credo che questo sia il modo giusto di ottimizzare un sito: pensa alla differenza che può fare cambaire il colore di un banner, o una singola call to action.
Giusto a proposito del FB graph search, a me sembra che anche lì debbano fare dei test di usabilità, perché non mi sembra che i risultati o il rendimento siano ottimizzati a dovere, però è indubbio che si tratta di qualcosa che avrà una grande ricaduta sulla vita di ogni attività.
Quanto ai check-in invece, che cosa ne pensi di Foursquare? Credi che i check-in di Facebook l’abbiano scalzato?
21 Maggio 2013 alle 02:05 #20965Antonio GreciPartecipanteBravo Flavio! Complimenti per la tua ricerca nel creare le basi… . Mobile, Facebook,g+, hanno orizzonti a 360 gradi. Prova ad associare lo studio della prospettiva di Erwin Panofsky e il linguaggio visivo di Andy Warhol nei likes emozionali da immagini che propone Google immagini. Chissà che non nascano nuove intuizioni sulla ricerca dei linguaggi visivi nel web marketing… e come proporli. I linguaggi delle immagini non hanno limiti come la nostra immaginazione.
9 Agosto 2013 alle 17:45 #21078rdf1975MembroArticolo molto interessante.
Credo anche che il brand degli esempi fatti caratterizzi e orienti un pò le decisioni stilistiche dei “piccoli”.
Pensateci, Tripadvisor è come un’auto monovolume (ci sta un pò tutto…commenti, hotel, ristoranti, diari di viaggio….)
Sheraton e Marriott: due potenti berline comode e simili…
Booking invece è ancora differente, oserei che è la pompa di benzina dalla quale si riforniscono gli altri…cambia qualche colore (il verde “4 utenti stanno visualizzando questo hotel” non apparteneva alle prime versioni) tasti, caratteri ….
Per quanto in passato ho odiato booking.com credo che tutti gli altri “simili” debbano riconoscere che l’intelligenza con la quale è stato gestito negli ultimi 6 anni è sicuramente superiore.
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