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Google Destination Insights, il nuovo strumento per agenzie e operatori turistici

Google Destination Insights per la ripresa del settore turistico [2]

Ci sono novità in casa Google. Il colosso americano ha recentemente rilasciato Destination Insights [3], una piattaforma per agenzie di viaggi e operatori del settore turistico, che permette di esplorare i cambiamenti della domanda nel tempo e di monitorare le tendenze di viaggio.

Nell’ultimo anno, infatti, l’azienda californiana ha avviato una serie di progetti per supportare la ripresa del turismo dopo la crisi dovuta alla pandemia di Covid-19. Tra le varie iniziative, spicca la collaborazione con la Commissione Europea per il Turismo per sviluppare le competenze digitali degli operatori turistici.

La piattaforma Destination Insights fa parte di una suite di strumenti, chiamata Travel Insights with Google [4], che ha lo scopo di aiutare gli stakeholders a raggiungere i viaggiatori ovunque si trovino.

 

Gli strumenti che compongono la Suite

 

Hotel Insights [5] e Centro analisi dei viaggi sono le altre due componenti del servizio. La prima consente agli albergatori di intercettare più facilmente la domanda e comprendere meglio le tendenze delle prenotazioni. La seconda, invece, è riservata esclusivamente ai partner commerciali travel di Google e consente di analizzare le proprie performance turistiche ancora più nel dettaglio.

Destination Insights va quindi a completare questo quadro, dando la possibilità agli operatori del settore di monitorare la domanda di viaggio a livello nazionale e internazionale e la specifica provenienza. È possibile anche applicare filtri per Paesi o intervalli di tempo a cui si è interessati, per visualizzare dati più puntuali sugli spostamenti da e per l’Italia.

Andiamo ora ad analizzare nel dettaglio tutte le sue funzioni.

 

Come si usa Destination Insights

 

La prima schermata del tool mostra le tendenze di viaggio, ovvero il dettaglio dei luoghi più gettonati al momento della ricerca. In particolare, si può vedere a colpo d’occhio quali sono le destinazioni più ricercate sul web.

Tramite un’apposita barra di ricerca, si possono poi selezionare una destinazione di origine e una di arrivo per monitorare l’analisi della domanda turistica nel corso del tempo. Un grafico mostra a confronto il trend dell’anno in corso con quello dell’anno passato, consentendo quindi di comprendere eventuali oscillazioni e cambiamenti.

È poi possibile analizzare la domanda per specifiche aree geografiche, stabilendo quali luoghi riscuotono maggiore interesse tra i viaggiatori di una certa nazionalità.

Delle tabelle riportate nell’esempio sottostante, si può vedere che le destinazioni italiane attualmente più apprezzate dai travelers americani [6] sono Roma, Venezia e Firenze.

E non è finita qui, Google mette a disposizione anche le variazioni nella scelta delle destinazioni di viaggio, influenzate dalle normative Covid dei vari Paesi. Si può quindi scoprire quali sono i luoghi che hanno registrato la maggiore crescita della domanda nell’intervallo di tempo selezionato.

Quando si parla di viaggi, è altresì fondamentale giocare d’anticipo e tenere sotto controllo la domanda in entrata. Ecco che questa piattaforma vi consente di avere informazioni sulla provenienza dei viaggiatori interessati all’area geografica in cui ti trovi.

Nell’esempio possiamo vedere come la maggior parte dei vacanzieri statunitensi interessati a viaggiare in Italia provengano dalla California, dallo stato di New York e dalla Florida.

Infine, la piattaforma mette a disposizione uno strumento che misura la domanda per voli e alloggi, confrontando le intenzioni di entrata e uscita tra il Paese principale – l’Italia nel nostro caso – e altri Paesi a scelta. Se ne possono selezionare fino a dieci.

In generale, sono molti gli strumenti che Google fornisce alle strutture ricettive per migliorare la loro presenza online e farsi trovare da potenziali clienti. Prima del lancio di questa nuova suite, i nuovi protagonisti erano Google Travel, che permette di pianificare il proprio viaggio nel dettaglio, e Book on Google, l’interfaccia di Google Hotel Ads che consente ai consumatori di prenotare un soggiorno senza uscire da Google.

Non è chiaro se Big G stia diventando un nuovo canale OTA o se si pone come metamotore a supporto degli utenti durante la propria organizzazione del viaggio. Fatto sta che queste piattaforme si stanno rivelando per certi versi un’arma a doppio taglio. Se da una parte aiutano l’hotel a intercettare potenziali clienti, dall’altra la predominanza di Google sul mercato fa sì che si crei un rapporto di dipendenza sempre più esclusivo. Difficilmente emergerà tra i primi risultati del motore di ricerca chi non sfrutterà al massimo le potenzialità che solo il colosso americano può garantire.

In ogni caso, l’elaborazione dei dati di Destination Insights with Google è comunque uno strumento che può essere utile a tutti gli operatori in campo turistico per impostare un’efficace strategia di ripartenza