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Google lancia il nuovo Hummingbird: è l’era del web 3.0 anche per l’hotel

leggi l’articolo completo... [2]Il giorno del 15° compleanno di Google sarà ricordato per la presentazione di Hummingbird, quello che Big G ha annunciato essere il più importante aggiornamento di algoritmo dal 2001 ad oggi.

E per sottolineare che di cambiamento epocale si tratta, ha organizzato una conferenza stampa-evento nello stesso garage in cui, nel 1998, Larry Page e Sergey Brin hanno iniziato la propria scalata alla conquista dell’universo che oggi conosciamo.

Ma di che cosa si tratta esattamente?

I vari cambiamenti di algoritmo che hanno migliorato progressivamente le prestazioni di Google fino a renderlo il motore di ricerca più utilizzato, per quanto siano stati accolti con grande clamore dagli addetti ai lavori, non hanno sinora prodotto sostanziali cambiamenti nell’esperienza d’uso dell’utente. Hummingbird invece, va proprio ad impattare direttamente proprio su questo aspetto.

L’idea è quella di consentire all’utente di interagire con il suo device senza dover premere nemmeno un tasto, ponendo una domanda diretta a Google Search per ottenere una risposta precisa.

Con Hummingbird infatti Google sarà in grado di capire gli intenti di ricerca dell’utente, interpretare una domanda vera e propria e restituire il risultato più preciso con la velocità del battito d’ali di colibrì (hummingbird in inglese).

Oggi difatti grazie alla diffusione dei dispositivi mobile gli utenti cercano, comparano e scelgono in movimento, affidandosi alle nuove applicazioni di interazione vocale, come ad esempio Siri e pongono domande dirette (es: “Qual’è l’hotel più vicino?”) invece che cercare per parole chiave.

Per quanto già oggi quasi la metà di ricerche siano per long tail keyword, Google di solito fornisce i suoi risultati sulla base di un sistema di corrispondenza tra parole chiave. Ma le parole chiave non sempre sono rilevanti, mentre l’intenzionalità che emerge dalla semantica di una frase lo è.

Verso il Web 3.0

Nel patrimonio genetico di Hummingbird, Knowledge Graph occupa senza dubbio un posto di rilievo.

Introdotta in Italia nel dicembre 2012, la nuova modalità di ricerca di Google è passata quasi inosservata. Eppure proprio con Knowledge Graph inizia il percorso verso un motore di ricerca basato sulla conoscenza, capace di superato la ‘ricerca per parole chiave’ per approdare alla ‘ricerca semantica’.

Come? Allo stesso modo in cui procede la mente umana nel suo processo di conoscenza: stabilendo relazioni tra i dati. Quella che viene considerata la frontiera del web 3.0.

È grazie a questa organizzazione dell’immenso database di Google che il nuovo algoritmo è in grado di  rispondere a domande sempre più complesse con risultati verticali.

Integrare le associazioni che emergono dalle ricerche collettive con quelle personali dell’utente, consente a Google di fornire risposte rilevanti a un livello più approfondito di ricerca, proprio come succede con la nuova funzione Google Now.

Come influenzerà i risultati?

Cominciamo col dire che in realtà non vi è alcun motivo di temere il cambiamento, visto che senza che nessuno se ne accorgesse Hummingbird è già attivo dalla fine di agosto, anche se l’annuncio è stato dato solo a fine settembre.

Questo fa capire che finora non si sono prodotti cambiamenti rilevanti e che questi saranno visibili nel lungo periodo, di pari passo con il cambiamento definitivo delle modalità di ricerca da parte degli utenti, ma una cosa è certa: il futuro di Google e del Web è sempre più orientato verso il mobile e le sue esigenze di ricerca.

Hummingbird è l’evoluzione che raccoglie in sé tutte le caratteristiche introdotte dai più importanti aggiornamenti di algoritmo degli ultimi anni.

Il Colibrì di Google riesce a recuperare rapidamente i contenuti più significativi grazie a Panda e Penguin, i più aggiornati grazie a Caffeine, i più vicini alla posizione dell’utente grazie a Venice.

Di certo i siti che hanno già recepito le linee guida di questi aggiornamenti nel tempo e hanno progressivamente guadagnato traffico con le long tail research, potranno efficacemente affrontare anche Hummingbird.

Il focus di un buon sito – anche quello di un hotel – rimane la qualità dei suoi contenuti. E lo rimarrà a lungo, con ampia probabilità.

Cosa può fare l’hotel?

Vediamo perciò quali azioni possono rivelarsi più efficaci per fare in modo che Hummingbird possa attingere quanti più risultati possibile dalle pagine del vostro sito:

Gli aggiornamenti di algoritmo di Google hanno dimostrato di saper premiare nel tempo i siti più curati dal punto di vista della struttura delle informazioni e le pagine più ricche di contenuti e il motivo per cui Google si dirige sempre più in questa direzione è che gli utenti vogliono spendere il minor tempo possibile nella ricerca. Quindi, per favorire il posizionamento del sito dell’hotel puntate oggi più che mai su una solida strategia di content marketing (vedi articolo Hotel Content Marketing: il contenuto sempre più re [3]).