Google si unisce al programma Travalyst e premia le strutture sostenibili

Google si unisce al programma Travalyst e premia le strutture sostenibili

Google ha deciso di dare una svolta Green alla propria suite di strumenti dedicata al mondo travel, premiando le strutture ricettive che adottano policy eco-friendly.

In quest’ottica, si è anche unito a Travalyst, la coalizione che riunisce i più grandi brand turistici e che mira a promuovere soluzioni di viaggio maggiormente sostenibili.

Il colosso di Mountain View è sempre più attivo nel settore travel e, recentemente, ha lanciato due nuove iniziative. A partire da questa settimana, infatti, gli hotel che soddisfano gli standard di sostenibilità di alcune organizzazioni indipendenti, come Green Key o EarthCheck, avranno un badge di “certificazione eco” accanto al loro nome nelle ricerche su google.com/travel.

Inoltre, la scheda About per quegli hotel mostrerà un elenco di pratiche eco-friendly che la proprietà adotta, come gli sforzi per la conservazione dell’acqua o le politiche di approvvigionamento sostenibile.

Google sta lavorando con gli hotel di tutto il mondo, comprese le grandi catene come Hilton e Accor, per raccogliere le informazioni sulle loro politiche di sostenibilità. Li sta inoltre incoraggiando ad aggiungere questo tipo di informazioni anche nei loro profili My Business.

In questo quadro generale si colloca anche la decisione di entrare a far parte della Travalyst Sustanaible Coalition.

 

Il progetto Travalyst

 

Travalyst è un programma lanciato nel 2019 dal Principe Harry, Duca di Sussex, in collaborazione con Booking.com, Skyscanner, Trip.com Group, Tripadvisor e Visa.

Il progetto mira a rendere più sostenibile il comparto travel, attraverso la realizzazione di un report universale e trasparente per classificare gli sforzi di sostenibilità adottati dalle varie strutture. Inoltre, ha il compito di indirizzare e accompagnare gli operatori turistici nel loro percorso verso un modello eco-friendly, indicando best practices come quelle adottate dalla Nuova Zelanda, diventata “100% Pure Green”.

Insieme alla no-profit Forum for the Future, Travalyst ha anche analizzato i trend che possono essere applicati alla ripresa del turismo post-Covid, sottolineando come la ripartenza sia legata a un “cambiamento trasformativo, non incrementale” che riguarda tutte le parti coinvolte.

 

Il ruolo di Google all’interno della coalizione

 

All’interno di questo progetto, Big G contribuirà allo sviluppo di un modello standardizzato e aperto per calcolare e visualizzare le emissioni di carbonio dei viaggi aerei e alla definizione di standard simili per gli hotel.

Kate Brandt, Chief Sustainability Officer di Google ha affermato: “Affrontare la sfida del cambiamento climatico ci richiede di trovare soluzioni su larga scala e questo è particolarmente vero quando si tratta di viaggi e turismo. Lavorando con Travalyst e i nostri partner del settore, miriamo a costruire strumenti e tecnologie che consentano ai viaggiatori e alle imprese di tutto il mondo di dare priorità alla sostenibilità“.

Google ha inoltre riunito un team di ingegneri, designer e ricercatori dedicato esclusivamente alla ricerca di soluzioni per la sostenibilità dei viaggi. Il CEO del colosso americano, Sundar Pichai, ha dichiarato di voler investire in tecnologie per aiutare i partner e le persone in tutto il mondo a fare scelte più sostenibili.

Dal canto suo, Travalyst considera la partecipazione di Google un “significativo passo avanti” nel riunire le più grandi piattaforme e fornitori di viaggi del mondo in un progetto volto a un cambiamento dell’industria del turismo per le generazioni future.

Queste iniziative si inseriscono spontaneamente all’interno di un quadro più ampio di obiettivi fissati dalle Nazioni Unite a livello globale, con l’Agenda 2030, per promuovere uno sviluppo e una crescita sostenibile. Nel post-Covid abbiamo l’opportunità di ripartire da zero e impostare una nuova strategia di ripresa del settore travel che abbia anche un minor impatto ambientale.