- Booking Blog™ – Il blog del Web Marketing Turistico - https://www.bookingblog.com -

iBeacon in Hotel: le nuove esperienze di viaggio vengono da mobile

leggi l’articolo completo... [2]Se non la conoscete, stampatevi bene in mente questa parola: “iBeacon”. Perché è molto probabile che divenga uno dei temi più caldi dei prossimi mesi.

Che cos’è? In hotel potrebbe essere molte cose, da un personal concierge a un assistente virtuale per il check-in e il check-out. Da una guida turistica a un sistema promozionale. E ci sono hotel che lo hanno già provato.

iBeacon: potente e ricco di potenzialità

iBeacon è un marchio registrato da Apple che indica un sistema di prossimità per spazi chiusi (indoor proximity system) ma con un ampio raggio d’azione anche all’esterno. Apple lo definisce “una nuova classe di trasmettitori a basso costo e a bassa potenza che possono notificare la loro presenza agli strumenti iOS 7” (fonte: Wikipedia [3]).

In pratica con questa tecnologia si possono inviare notifiche “push” su smartphone o al tablet nelle vicinanze. iBeacon funziona grazie al Bluetooth 4.0 Low Energy, dunque può comunicare con i device solo se il Bluetooth è abilitato e solo appoggiandosi a un’applicazione. I device che supportano questa tecnologia sono sia Apple che Android (ad esempio iPhone 4S, iPhone 5, iPad 3, Samsung Galaxy S III, Motorola Razr).

Una tecnologia simile a quella già esistente NFC (Near Field Communication) che permette ad esempio di eseguire pagamenti direttamente da smartphone, ma quella di Apple è più promettente..

Come riporta il magazine online DDay [4]iBeacon è una delle frecce più potenti della faretra di Apple. È incredibilmente più potente dell’NFC perché è passivo, non richiede contatto e ha un raggio enorme, 70 metri all’aria aperta.”

I beacon, ossia i trasmettitori, sono per altro economici e a portata di qualsiasi azienda o negozio: basta dare un’occhiata ai preventivi dell’azienda kontakt.io [5], che nel settore travel ha fornito beacon già a Qantas, Tui e Easyjet. Con 81,00 € se ne possono ordinare 3.

Con l’iBeacon è possibile:

 

Hospitality e Travel: già attivi i primi esperimenti

L’idea di poter comunicare via telefono con l’ospite non appena mette piede in hotel è già una realtà.

The James Hotels [6] di New York, Miami e Chicago, hanno già realizzato una applicazione che si chiama “the James Pocket Assistant” che offre un “self-guided art tour” per scoprire le opera d’arte accolte in hotel.

Ma, come abbiamo anticipato la scorsa settimana, anche la Marriott [7] ha lanciato i “LocalPerks”, che si appoggiano alla tecnologia iBeacons. Si tratta di fatto della “prima implementazione da parte di un grosso brand alberghiero per inviare offerte via mobile geotargettizzate”.

Ovviamente saranno i clienti a dover dare l’autorizzazione per ricevere offerte e sconti mentre sono in hotel, che vanno dal cibo ai cocktail, dalla spa al golf, tutti on-the-go e in tempo reale.

Per la Marriott si tratta di una nuova chiave di lettura della “personalizzazione” dell’esperienza di viaggio.

È un po’ come uno scambio: ti offro i miei dati in cambio di benefit tangibili. Una mossa questa, molto in linea con le altre strategie di Marriott per entrare in contatto con i Millennial: “I consumatori più giovani vogliono contenuti specifici per loro, non per la massa.”

 

C’è rischio spam e disumanizzazione?

Se la tecnologia iBeacon dovesse crescere ed essere utilizzata da più attività a livello locale, non rischierà di creare un effetto spam?

Certo, l’utente può ricevere queste notifiche solo se dichiara di sì e in più in questo caso, si può star certi che le offerte, gli sconti o le informazioni, sarebbero altamente targettizzati e inviati solo nel luogo e nel momento opportuno.

Il dubbio che ho relativamente a queste nuove tecnologie è che rischiano di impoverire il rapporto con l’ospite: saltare check-in e check-out, ottenere informazioni in automatico senza dover più chiedere allo staff, sembra allontanare la possibilità per l’hotel di creare un rapporto vero con i suoi clienti.

Come sempre, gli hotel dovranno accertarsi di dosare al meglio queste nuove tecnologie perché non danneggino, ma casomai potenzino, quella che resta il vantaggio competitivo dell’hotel: il faccia a faccia con gli ospiti.