Il ruolo predominante della tecnologia nelle operazioni alberghiere

Secondo il 2022 Hotelier Technology Sentiment Report, rilasciato da Stayntouch in collaborazione con gli studenti del Tisch Center of Hospitality (NYU), gli hotel stanno investendo sempre di più in tecnologia.

Il report si basa su un campione di 525 albergatori intervistati e mira ad analizzare il sentimento generale che pervade gli operatori del campo dell’hospitality riguardo all’utilizzo delle nuove tecnologie in hotel.

In linea di massima, l’81,7% di tutti gli intervistati ha riferito di aver implementato almeno una nuova tecnologia durante la pandemia e/o di aver pianificato un’integrazione per il 2022. Si prevede infatti che quest’anno ci sarà un incremento del 19% del loro utilizzo.

 

Tecnologie contactless sempre più diffuse

 

Le operazioni di check-in self-service e touchless sono nate in tempo di Covid, da una parte per evitare ogni possibilità di contagio, dall’altra per ovviare alla riduzione dello staff negli hotel.

L’utilizzo delle tecnologie contactless, dopo un primo momento di smarrimento, sembra aver riscosso successo tra gli ospiti delle strutture ricettive. Secondo il sondaggio di Stayntouch, infatti, quasi il 93% degli albergatori intervistati ha dichiarato che i propri clienti hanno accettato di buon grado la possibilità di saltare la fila per il check-in all’arrivo e il 73% di loro ritiene che questa modalità sarà utile anche una volta finita l’emergenza sanitaria.

Molti dirigenti alberghieri sono convinti che la tecnologia li aiuti a migliorare l’esperienza degli ospiti in hotel e propendono a volerla mantenere anche in futuro.

 

I possibili motivi di resistenza

 

Il sondaggio evidenzia anche i possibili elementi che potrebbero scoraggiare gli albergatori ad investire nella tecnologia.

I più restii sono gli hotel indipendenti, a causa degli alti costi dell’investimento iniziale. Questo crea così un gap tra gli hotel di lusso, che hanno più mezzi per poter garantire ai propri ospiti un’esperienza di livello superiore, e i restanti, che invece devono fare un’analisi costi/benefici. Per non parlare del fatto che non tutti gli operatori del settore sono in grado di utilizzare sistemi più sofisticati.

Emerge poi il timore che l’utilizzo della tecnologia possa disperdere quel senso di calda familiarità e ospitalità che caratterizza un soggiorno in hotel, andando così ad allontanare i potenziali clienti anziché attrarli.

 

L’opinione degli esperti a fronte del sondaggio

 

Successivamente all’uscita del report di Stayntouch, Hospitality.net ha intervistato nove esperti del settore per capire le loro opinioni sui risultati emersi.

Tutti sono concordi nell’affermare che la pandemia è stata per certi versi rivoluzionaria – o “evoluzionaria” per citare le parole di Simone Puorto (CEO di Travel Singularity). Ha infatti spinto gli albergatori ad investire in una serie di soluzioni innovative che in contesti diversi non avrebbero adottato così rapidamente.

John Burns, Presidente di Hospitality Technology Consulting, trova in questo report la conferma che l’esitazione dell’industria alberghiera verso la tecnologia sta piano piano scomparendo. Anche il personale delle strutture è cambiato, trasformandosi in un gruppo di “cittadini digitali”. La sfida degli albergatori per questo 2022 è quindi abbracciare la nuova realtà di una presenza tecnologica molto più estesa.

I risultati del sondaggio ribaltano quelle che erano le convinzioni dell’era pre-Covid. Fino al 2019, infatti, si pensava che la tecnologia avrebbe ostacolato la capacità di un hotel di offrire esperienze significative e personalizzate ai propri clienti. La pandemia ha dimostrato come invece tutto questo non solo sia possibile, ma che si configuri anche come un nuovo punto di contatto tra l’ospite e l’albergatore.