[2]La prima cosa che viene da chiedersi scrivendo il testo per il sito di un hotel è: a chi mi rivolgo? Posso dare del tu, è meglio rivolgermi a una pluralità di clienti e quindi dare del voi, o dovrei semplicemente scegliere l’impersonale?
Proviamo ad analizzare insieme questi tre stili di comunicazione e capirne i vantaggi e le differenze.
1. Dare del tu: una garanzia di familiarità
- Vantaggi: Sottintende una forma di “empatia” con il cliente. In qualche modo, con il tu si vuol comunicare: “So quello che cerchi, sei nel posto giusto, ascoltami e non te ne pentirai”.
- Svantaggi: Se spesso l’uso del “tu” viene evitato, è perché dà l’idea di prendersi un’eccessiva confidenza con il cliente. Si teme di scadere in un tono eccessivamente familiare, forse troppo per un hotel di prestigio, magari un 4 o un 5 stelle.
- Consigli: Personalmente, dopo aver sperimentato vari stili, credo che il “tu” sia in molti casi una buona scelta. Esprime infatti un senso di sicurezza e di familiarità che dovrebbe essere maggiormente riscoperto nel mondo dell’ospitalità.
2. Il voi: parlare ad una particolare fascia di clienti
- Vantaggi: Si trova praticamente a metà strada tra l’impersonale ed il tu. Forse per questo è lo stile maggiormente usato, perché è abbastanza familiare ma mantiene una sua intrinseca eleganza.
- Svantaggi: Il voi può scadere nel generico alla stessa maniera dell’impersonale e comunicare al cliente che non ci si sta rivolgendo direttamente a lui in quanto individuo, ma a lui in quanto parte di una categoria. E al cliente non piace essere categorizzato.
- Consigli: cercate di infondere a questo stile calore, come se usaste il tu:
“Entrate in una delle camere o suite posizionate su uno dei tre piani dell’albergo e rimarrete incantati dal panorama che si gode dalle finestre e dai balconi, rivolti verso il mare o verso la grande pineta tutt’intorno.“
3. Lo stile impersonale: non farlo scadere nello stile brochure
Lo stile impersonale può significare paura di perdere alcune tipologie di clienti, ma come si sa “chi troppo vuole nulla stringe”: bisogna conoscere accuratamente la propria clientela e rivolgersi con decisione ad essa, altrimenti si rischia di rimanere troppo generici e di perdere di vista il target.
La formula ideale
In conclusione, non esiste una regola generale: per ogni progetto di comunicazione ed ogni tipo di target a cui ci si deve rivolgere, può risultare più efficace scegliere un tono ed uno stile piuttosto che un altro.
Personalmente, dopo numerose letture e vari esperimenti, sono giunta alla conclusione che la formula più efficace sia quella di riuscire ad unire sapientemente lo stile impersonale con il tu o con il voi.
Se nella parti descrittive può essere utile lo stile impersonale, escludere del tutto il tu o il voi può significare perdere il contatto con il cliente, far nascere un muro di incomprensione.
La cosa da tenere sempre a mente è infatti che il testo dell’hotel deve dare ai clienti l’idea che stiate parlando proprio con loro, per dare dei consigli, delle indicazioni, delle informazioni. Non a caso le “call to action” più efficaci danno sempre del tu, ad es: Vieni a scoprire le nostre camere; Visita la nostra photogallery.