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La Selfie-Mania impazza in hotel: 5 modi per guadagnare fama e visibilità

leggi l’articolo completo... [2]Tutti, ma proprio tutti, non perdiamo occasione per farci selfie, specialmente in viaggio o in location che valga la pena condividere.

Molti albergatori se ne sono accorti e stanno sfruttando questo trend finché è caldo per far parlare del proprio hotel, aumentare la visibilità e guadagnare tonnellate di contenuti user-generated totalmente gratis.

Gli scienziati mettono in guardia dalla selfie-mania, diffondendo studi [3] dai retroscena inquietanti (e inevitabilmente umoristici): alcuni dicono che possono nascondere identità psicopatiche, che sono un segno di poca autostima o di narcisismo e pigrizia. Altri sostengono che rovinano le relazioni interpersonali e che rendono difficile trovare un lavoro. Altri ancora che portano alla depressione e a pericolose dipendenze o che contribuiscono all’aumento degli interventi di chirurgia plastica.

Ma che si amino o si odino, i selfie continuano a costituire una grossa fetta dei contenuti diffusi giornalmente da mezzo mondo.

Un’analisi condotta da Selfiecity [4] sulle foto condivise sui social in 5 città internazionali rivela che “solo” il 4% degli scatti sarebbero dei selfie. Una percentuale enorme se pensiamo alla quantità di oggetti, persone e luoghi ritratti solitamente sui social.

 

I selfie in hotel: quando gli ospiti diventano ambasciatori volontari

Sarà anche una moda passeggera, ma sembra che i selfie siano una di quelle destinata a durare a lungo, quindi non ci vedo niente di male nel voler spingere i clienti a scattarsi foto in hotel da condividere poi sui social. In fondo sono solo una evoluzione del diffuso incentivo a scattare e condividere foto su Instagram, solo che in questo caso gli ambasciatori del nostro hotel (gli ospiti) sono presenti nello scatto e rendono il nostro messaggio ancora più efficace.

Il selfie è da sempre un’azione spontanea, perciò non serve neanche dare un premio o un riconoscimento all’ospite che se ne faccia uno. Il selfie si fa per il puro gusto di farlo, per soddisfare la vanità di dimostrare che siamo in un luogo ben preciso e per gridare al mondo che quel luogo ci piace.

Di fatto sono uno dei soggetti più apprezzati su Facebook e portano con sé già un consiglio di viaggio intrinseco a chiare lettere: “Guarda dove sono stato, vieni anche tu!”

Ricordo che la prima volta che ho sentito parlare dell’utilizzo dei selfie in hotel è stato all’interno di un webinar di ReviewPro [5] dedicato ai Social Media e al visual adverting. Incoraggiare i clienti a fare un selfie in un luogo iconico dell’hotel significa far entrare a pieno titolo l’hotel nello storytelling del viaggiatore, non solo come sfondo, ma anche come protagonista.

Ovvio che – come abbiamo sempre detto – ci sono hotel che si prestano più o meno a questo tipo di attività di social media marketing ma anche se non siete in posizione panoramica, potete sempre lanciarvi nel mondo dei selfie.

Per aiutarvi a trovare il modo migliore per farlo, abbiamo raccolto per voi i migliori case study in materia:

 

1 – Il concorso

Si tratta forse di una scelta un po’ banale, perché oggi fare concorsi a tema fotografico è piuttosto inflazionato nel mondo alberghiero (se volete un ottimo esempio di concorsi Instagram potete visitare le pagine dell’Hotel Hermitage [6], dell’Hotel Biodola [7] e dell’Hotel del Golfo [8] all’Isola d’Elba). I selfie comunque continuano ad attirare l’attenzione e sono un modo perfetto per creare engagement durante il soggiorno in hotel. Così i Selected Hotels [9] hanno lanciato un contest fotografico a base di selfie con lo staff dell’hotel. Stessa cosa vale per l’Hotel Pulitzer di Roma [10], che invita gli ospiti a scattare una foto con il padrone di casa, il cane Joe Coker e in premio offre semplicemente la possibilità di vedere la propria faccia sulla homepage del sito.

 

2 – Il selfie spot, sul pavimento e non solo

Altro metodo infallibile per incentivare gli ospiti allo scatto sono i cosiddetti “selfie spot”, delle location, fuori o dentro l’hotel, dove si invitano i viaggiatori a scattare. Uno dei primi a farlo è stato l’Hotel Grand Bretagne di Atene [11], il cui selfie spot ha l’Acropoli di sfondo. Allo Stay Central [12] di Edimburgo invece, hanno lanciato il “lift selfie” ovvero un selfie spot piazzato nientemeno che in ascensore. A quanto pare i suoi giovani avventori hanno molto apprezzato.

 

3 – La cornice

C’è chi, piuttosto che un punto – ha offerto al viaggiatore una vera e propria cornice. Certo, nel caso della cornice non si può proprio parlare di “selfie” poiché non si tratta di un autoscatto, ma l’effetto tutto sommato è lo stesso! Il primo a farlo è stato il 1888 Hotel di Sidney (l’Instagram-hotel per eccellenza), che quando aprì i battenti nel 2013 aveva già uno spazio interamente dedicato ai selfie con tanto di cornice barocca [13] per auto immortalarsi. Di recente anche il Plaza Lucchesi di Firenze [14] ha omaggiato i suoi ospiti con una cornice reale per fare selfie sul Rooftop bar insieme allo skyline di Firenze.

 

4 – L’Offerta Speciale

La Concha Resort di Puerto Rico si è inventato un “Take a Selfie Adventure [15]”, un’offerta speciale a base di rum e tour nella foresta. In realtà non c’è un vero nesso tra l’offerta e i selfie, se non l’incentivo a immortalarsi durante l’avventura e condividere la foto. Comunque sia con questa trovata l’hotel è riuscito non solo ad attrarre l’attenzione dei viaggiatori ma anche dei media!

5 – Selfie come strumento di marketing

Ci sono casi in cui il Selfie diventa prima di tutto un prodigioso strumento pubblicitario. È il caso della Virgin Atlantic [16], che da pochi giorni ha lanciato l’operazione “Un selfie da 35.000 piedi di altezza”: in pratica la compagnia, accanto alle nuove luci cromoterapiche e ad altri innovativi benefit permetterà ad ogni cliente in volo di avere di un accesso a Facebook a testa per postare un selfie durante il viaggio.

Sareste disposti a mettere un selfie spot nel vostro hotel, oppure i vostri clienti non ne hanno bisogno?