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Libertà è partecipazione. Libertà è disintermediazione!

leggi l’articolo completo... [2]La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.”

Su queste parole di un grande uomo di cultura si posano le basi del web di oggi e di domani. Tutto tende a dare voce agli utenti più o meno anonimi, diventati giudici incorruttibili (o quasi) della qualità dei nostri contenuti, della qualità vera e non presunta di un hotel, dello spessore dell’esperienza che vivono durante il loro soggiorno. Per l’utente la libertà di comunicare e partecipare è diventato il bene più prezioso online.

E ormai qualsiasi tentativo di combattere questa libertà è definitivamente fallito, come è giusto che sia. Questo è il momento – anche per l’hotel – di concentrarsi sui “veri” valori della Rete, di lasciar andare i preconcetti e imparare a “partecipare”.

Sto parlando della qualità e quantità dei contenuti che siamo capaci di diffondere, della capacità di entrare in contatto con i nostri clienti, di coinvolgerli e di sorprenderli, anche online.

Partecipare per disintermediare

Quanti più utenti parleranno di noi quanto più saremo liberi. La libertà di partecipazione delle persone si tradurrà per l’hotel nella libertà dall’intermediazione.

È proprio sulla partecipazione che dobbiamo concentrarci per scrollarci di dosso quanto più possibile le dinamiche costose che ben conosciamo e che ci legano indissolubilmente agli intermediari: le alte commissioni e i forti investimenti per riconquistare la nostra visibilità sui motori di ricerca. Tutte cose importanti sì, ma che comunque non potranno mai competere con la potenza della libertà.

Come si conquista questa libertà?! Lo abbiamo già detto: partecipando al dialogo e alla conversazione online con contenuti di qualità, cose di vero valore che valga la pena ricondividere.

Libertà è riuscire a dare un buon motivo ad ogni utente per regalarci qualche secondo del suo prezioso tempo e metterlo nella condizione di condividere il nostro contenuto.

Quando riusciamo in questo, diventiamo virali e il nostro messaggio acquisisce un valore esponenziale raggiungendo centinaia di altri utenti e altri migliaia ancora.

E così facendo rafforziamo automaticamente il nostro brand, conquistiamo il cuore di nuovi ospiti e favoriamo le conversioni dirette a costi decisamente più contenuti di quello che ormai è l’ordinario.

Non è un caso che siano nati molti tool gratuiti e a pagamento che misurano proprio il grado di influenza reale che abbiamo nel social network con i nostri contenuti. A ben guardare vi accorgerete che spesso questo parametro è direttamente proporzionale al grado di disintermediazione.

Qui già da tempo lavoriamo cercando di incrociare il grado di influenza sul web con il livello di autonomia dai canali a pagamento.

È percepibile, se non direttamente misurabile, come certi hotel che hanno investito con intelligenza sul dialogo online, sui social network e sull’ascolto attento dei feedback siano riusciti a raggiungere un grado di disintermediazione di molto sopra alla media.  Se hanno raggiunto questo risultato è perché hanno creduto nel principio della partecipazione, che paga sempre.

Una cosa è certa, ci vogliono idee e iniziative di qualità per farsi notare e premiare dai social network, ghiotti di contenuti di valore.

Lo sappiamo (ne abbiamo parlato nell’articolo Facebook marketing: è finita l’era della pubblicità gratis [3]), il gratis è finito e i nostri post appariranno più difficilmente di prima sulle bacheche altrui se non saremo disposti a sponsorizzarli. Almeno che non siamo in grado di creare contenuti che “prendano fuoco” in totale autonomia e in maniera naturale, senza che dobbiamo sborsare un centesimo.

Libertà è partecipazione.

Duccio Innocenti