L’inflazione alle stelle minaccia la ripresa del turismo

leggi l’articolo completo...

Proprio quando l’agognata ripresa del travel sembrava seguire la giusta rotta, con segnali incoraggianti sia in ambito domestico che internazionale, dense nubi minacciano ancora un sereno domani.

Parliamo della complessa situazione geopolitica, dovuta al protrarsi del conflitto tra Russia e Ucraina, certo, ma anche dell’aumento del costo del denaro, in parte dovuto proprio alla guerra.

Come segnala il Corriere della Sera l’inflazione si sta abbattendo sul turismo, con ricadute potenzialmente importanti sulle vacanze degli italiani.

Se operate nei settori travel e hospitality, non cedete al pessimismo, ma non mettete neanche la testa sotto la sabbia: dati affidabili e cifre disegnano uno scenario preoccupante – ma non ineluttabile – che dovrete affrontare con la tempestività e la resilienza tipiche dei superstiti di questi due anni bui per il turismo. Se saprete analizzare i numeri e, per quanto possibile, volgerli a vostro favore, il vostro business ne uscirà più forte di prima.

 

Inflazione ai valori di 30 anni fa

 

Ma veniamo ai dati: l’aumento delle tariffe, in generale, sta segnando livelli pari a oltre 30 anni fa, e il turismo non esula da tale triste confronto. Stando alle rilevazioni Istat, il tasso di inflazione in Italia a maggio è arrivato al 6,8%, una percentuale registrata l’ultima volta nel 1990.

Che la situazione sia più che preoccupante lo dimostra anche l’allarme di Assoutenti per il nostro Paese: nel mese di maggio alcune voci segnano incrementi annuali tra il +70% e il +100%. A questo proposito, l’associazione ha vergato una mappa dei rincari dell’ultimo mese a scapito dei consumatori. Tra le categorie che colpiscono, in negativo, ci interessa il comparto del turismo, che rischia di navigare in pessime acque, soprattutto per il prezzo esorbitante dei biglietti aerei.

 

Record negativo per i voli

 

Volare costa molto caro, oggi più che mai. Nella mappa di Assoutenti, i prezzi dei biglietti aerei internazionali si guadagnano il triste primato del maggior rincaro. Numeri alla mano, le tariffe su base annua sono aumentate del 103%, in sostanza sono più che raddoppiate.

È pur vero che il confronto con il 2021 lascia il tempo che trova, dato che i viaggi internazionali erano praticamente in stand by a causa delle tante restrizioni legate all’emergenza Covid-19. In quel frangente, il crollo della domanda aveva trascinato al ribasso le tariffe, come conseguenza logica e inevitabile.

La situazione dei voli nazionali, per quanto migliore, non è rosea: i prezzi dei biglietti registrano un incremento del 24,1%, ben oltre la media complessiva. Per quanto concerne i trasporti, Assoutenti registra aumenti per i traghetti (+22,7%) e il noleggio auto (+22,1%), entrambi strettamente legati al settore turistico.

 

 

I rincari dell’hospitality

 

Sebbene non ai livelli dei trasporti, anche il comparto ricettivo accusa gli effetti dell’inflazione che galoppa. In vista della stagione estiva 2022, le tariffe di alberghi, motel e pensioni rincarano del +14,1%.

 

I pacchetti vacanza internazionali invece limitano l’aumento all’8,6%, avvicinandosi alla media complessiva delle tariffe.

Se siete albergatori, non vi saranno sfuggite le cifre da capogiro delle ultime bollette elettriche (salite addirittura del 73,5%): sarà stato necessario adeguare i prezzi delle vostre camere, per non affogare nelle spese. Soprattutto in previsione di un’estate torrida, in cui i vostri ospiti difficilmente rinunceranno a rinfrescarsi sotto ai condizionatori al rientro nelle proprie stanze.