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Our Hotel Rocks Video Contest: Marriott alla conquista della Cina

leggi l’articolo completo... [2]Marriott ha in progetto di aprire in Cina un hotel al mese per tutto il 2014 e per farlo, avrà bisogno di almeno 30.000 nuovi dipendenti. Per dare il via alla caccia dei talentuosi impiegati, la catena alberghiera ha lanciato su Weibo il video-contest “Our Hotel Rocks”, aperto alle strutture che la catena possiede già in Cina.

Ed ecco che la ricerca di nuovi personale locale da assumere diventa la scusa per una scalata al social network più utilizzato nel Paese del Sol Levante e per promuovere positivamente l’immagine del brand in tutta la Cina.

I video di Our Hotel Rocks: classici o alternativi, sempre strumenti di marketing

Il contest lanciato da Marriott invitava tutti gli hotel della catena presenti in Cina (ben 59) a partecipare al concorso, realizzando un video di circa un minuto che spiegasse perché il proprio hotel è un ottimo posto dove lavorare, allo scopo di incentivare a farsi avanti chi fosse interessato a candidarsi per un’assunzione.

Sono pervenuti 37 video, tra cui sono stati scelti otto finalisti che verranno poi votati dal pubblico direttamente online.

I video sono tutti rintracciabili su Youku.com [3] (il nostro YouTube) e mostrano l’impegno con cui si sono adoperati general manager e dipendenti nel prendere sul serio l’iniziativa, in modo più o meno ortodosso e più  meno amatoriale, talvolta con toni formali e brochuristici, altre volte con buffi balletti irriverenti.

Trovo l’idea di Marriott molto innovativa, perché colpisce in una sola volta più obiettivi:

  1. Weibo: Per chi non lo sapesse, Weibo è una specie di ibrido tra Facebook e microblogging ed è uno dei social network più diffusi in Cina. Il suo utilizzo è paragonabile a quello di Twitter in USA. Marriott ha creato una pagina ufficiale [4], che le servirà come trampolino di lancio nei social network orientale, allo scopo di creare relazioni ed engagement, e non solo conoscere nuovi talenti.
  2. Fare recruiting motivare – promuovere: allo stesso tempo si cercano nuovi talenti, si coinvolgono attivamente i dipendenti attuali e si mostra al mondo orgogliosamente come opera Marriott e come tratta i propri dipendenti
  3. Marketing dalle aspirazioni “virali”. I video, oltre ad ottenere like e commenti, dovrebbero spingere gli utenti alla ricondivisione per raggiungere un’ampia fascia di persone. Il recruiting in questo caso cade in secondo piano e rimane un propulsore per far conoscere e costruire un’opinione positiva intorno al brand Marriott. Con chiari fini pubblicitari non solo agli occhi dei potenziali clienti in Cina, ma anche dei potenziali clienti cinesi nel resto del mondo. D’altronde non possiamo dimenticare che la Cina fa parte dei Paesi BRIC, e che il Cinese si prepara a diventare il viaggiatore per eccellenza del futuro.

Quest’ultimo intento è sottinteso nel video di presentazione della pagina di Weibo, dove a fare da portavoce dei valori e degli intenti della catena è lo stesso Bill Marriott: “Il business dell’ospitalità è un business altamente personale – spiega Bill – ci prendiamo cura di persone lontane da casa. Mettere in cima alle priorità le persone, ascoltare le loro preoccupazioni cercando di capire davvero che cosa vogliono dire, dando alla gente un’opportunità. Se volete qualche cifra, pensate che il 50% dei nostri GM vengono tutti dai posizioni altamente qualificate e che la media della permanenza presso di noi è di 25 anni, questo dovrebbe dirvi qualcosa sulla cultura duratura e i valori centrali della nostra compagnia.”

D’altra parte Marriott è da sempre considerato un ambiente di lavoro ambito per chi opera nel settore. Il suo modo di trattare i clienti e allo stesso tempo i dipendenti si ispira infatti a cinque core values principali: le persone sono la prima priorità, ricercare dell’eccellenza, abbracciare il cambiamento, agire con integrità e servire il nostro pianeta.

In poche parole Marriott ha fatto proprio il principio che la soddisfazione del cliente passa per la soddisfazione del dipendente, un assunto che dovrebbe sussistere in ogni tipologia di struttura, grande o piccola che sia.

Marriott è così sicura di questo, che con il video-contest ha chiesto ai propri dipendenti di diventare loro stessi testimonial del brand.

Dunque non è solo una questione di assunzioni, è una questione di cultura, di livello di servizio offerto, di impegno nella comunità, ma soprattutto è una questione di brand reputation.

Per capire che cosa intendo, guardatevi il video secondo classificato, ne vale la pena:

Il comunicato dell’iniziativa lo trovate su Marriott [5]