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Più del 50% delle ricerche su Google riceve zero click

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Un nuovo “record” è stato registrato a giugno negli Stati Uniti: più del 50.33% di ricerche effettuate su Google sono state “no-click”, secondo quanto emerge da un’analisi dei dati clickstream effettuata in territorio americano da Jumpshot [3], un’importante società americana di raccolta ed elaborazione dati online.

Cosa comporta questo dato per la visibilità della vostra struttura? Approfondiamo la questione prendendo spunto da un articolo di SparkToro [4].

 

L’impostazione metodologica della ricerca

Che cosa sono le ricerche “no-click” (o “zero-click”)? Si definiscono come tali tutte quelle ricerche, effettuate dagli utenti, che si concludono senza accesso ad un sito internet. In altre parole, questo tipo di ricerca avviene quando un utente si ferma ai risultati che il motore di ricerca propone, senza che clicchi su nessuno di esso. L’indagine in questione misura il comportamento del browser in relazione alle interrogazioni degli utenti, escludendo di fatto tutte le altre strade percorribili per effettuare delle ricerche online (come, ad esempio, le applicazioni del telefono). Sono incluse al suo interno le ricerche vocali che forniscono una schermata di risultati, mentre quelle audio che prevedono una risposta da un dispositivo (come Alexa o Siri) non vengono conteggiate.

 

L’analisi dei risultati

In costante crescita negli anni, la soglia delle ricerche “no-click” è stata superata a giugno, come si evince dal grafico che segue:

 

È interessante sottolineare come il 94% delle ricerche avviene su Google o su piattaforme ad esso riconducibili: da Google Maps a YouTube, il motore di ricerca ha una posizione assolutamente dominante nel mercato. Il grafico successivo mostra quelle che sono state le interrogazioni degli utenti da aprile a giugno di quest’anno condotte su browser, lasciando poco spazio ad altre interpretazioni:

Se si considerassero anche le applicazioni direttamente riconducibili a Google installate su una larga parte di dispositivi mobili (come Google Maps e Youtube), è presumibile ipotizzare che la quota di mercato di Google finirebbe per essere ancora più superiore rispetto a quella riportata nel grafico a torta. Ma non finisce qui. L’analisi dei risultati condotta da Jumpshot ci illustra come il quadro delle ricerche “no-click”, organiche (ossia quelle non sponsorizzate) e a pagamento siano mutate nel corso dell’ultimo triennio:

Le ricerche organiche hanno diminuito la loro presenza nei risultati di ricerca di Google, mentre le ricerche a “zero-click” e quelle a pagamento sono aumentate.

Il grafico seguente ci propone l’andamento delle ricerche effettuate da dispositivi mobili, all’interno dei quali Google è diventato più “aggressivo”, grazie anche al modo in cui vengono visualizzati gli annunci:

Di seguito sono invece illustrati i dati per le ricerche condotte tramite dispositivi desktop:

Se è vero che per quanto riguarda l’andamento di quest’ultime le cose non sono molto cambiate, sui dispositivi mobili, ovvero dove vengono effettuate più della metà delle ricerche, la situazione è notevolmente mutata. Le ricerche organiche sono diminuite del 20% circa, mentre quelle a pagamento sono quasi triplicate e le ricerche a “zero-click” sono a loro volta aumentate in modo significativo (già nel 2016, oltre la metà delle ricerche su dispositivi mobili è terminata senza un click).

 

Alcuni consigli per la gestione del marketing attraverso Google

La percentuale di ricerche disponibili come traffico organico è in costante calo, mentre i click a pagamento tendono ad aumentare ogni volta che il motore di ricerca apporta delle modifiche alla modalità di visualizzazione dei risultati. Se è quindi vero che i tentativi di Google di rispondere a più ricerche senza che l’utente debba fare click su un risultato stanno andando a buon fine (vestendo sempre più i panni di un “motore di risposta” e non più di ricerca), quali sono le strategie che i marketer possono adottare per rispondere al nuovo quadro che si sta delineando? Sicuramente, trovare alcune soluzioni per ottenere più valore dalle ricerche a “zero click” potrebbe essere una strada da seguire. Oltre a ciò, è utile porre un’adeguata attenzione a tutte quelle parole chiave che possono aumentare la percentuale di click in riferimento al sito internet della vostra struttura. Infine, ottimizzare i propri contenuti che trovano spazio nelle proprietà di Google, dovrà essere un imperativo da seguire e monitorare costantemente. In un nostro recentissimo articolo [5], potrete trovare alcuni spunti pratici per migliorare la visibilità della vostra struttura su Google Maps.

 

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