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Recuperare immobili in disuso e trasformarli in hotel: la nuova sfida del MiBACT

leggi l’articolo completo... [2]Le vie del Turismo sono infinite; finalmente riceviamo segnali in tal senso anche in Italia. Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), in collaborazione con il MIT, ha infatti presentato un progetto denominato “Valore Paese – Cammini e Percorsi”. L’interessante iniziativa prevede la concessione gratuita, ai giovani imprenditori, di immobili pubblici in disuso sparsi sui tracciati storico-religiosi e ciclopedonali. L’obiettivo del progetto è il recupero di queste strutture per trasformarle in hotel, ostelli, bar, ciclofficine, stazioni di servizio e assistenza per viandanti e turisti.

Con l’occasione abbiamo intervistato il Direttore Generale del Turismo, Francesco Palumbo, che ci ha parlato del progetto e del grande successo di partecipazione che sta ottenendo.

Il progetto Valore Paese – Cammini e Percorsi, che punta a dare risalto al cosiddetto “turismo lento” e a stimolare la partecipazione attiva dei giovani nella valorizzazione del patrimonio paesaggistico nostrano, è una delle iniziative proposte dal nuovo PST 2017-2022, il Piano Strategico Nazionale del Turismo [3] ed è stato presentato il mese scorso parallelamente al lancio di una consultazione pubblica online [4] aperta fino al 26 giugno 2017. Il questionario, articolato in modo tale da aumentare il coinvolgimento del grande pubblico e raccogliere idee e suggerimenti in vista della pubblicazione dei bandi di gara, ha già raccolto un discreto numero di sottoscrizioni:

Booking Blog: avete aspettative precise circa l’andamento delle adesioni? E se sì, come si rapportano ai primi dati che state raccogliendo?

Francesco Palumbo: la consultazione, che si chiuderà il 26 giugno p.v., sta avendo un successo superiore alle aspettative: dopo circa quattro settimane dal lancio, le adesioni sono già oltre 18.000. Il progetto analogo sui Fari, “Valore Paese Fari” nel 2016 ne aveva raccolte in totale circa 1.400. Questo di sicuro va ricondotto al carattere capillare del progetto, che interessa tutto il territorio nazionale, incluse le aree interne, e si rivolge sia al pubblico specializzato – ossia i potenziali gestori – che all’utenza.

103 beni in concessione a chiunque abbia un progetto turistico interessante

Dato che la compilazione del questionario non è assolutamente vincolante rispetto a un’eventuale partecipazione al bando, anche noi di Booking Blog abbiamo risposto alle domande e contestualmente abbiamo inserito i nostri suggerimenti. Tra questi, abbiamo posto l’accento sulla necessità di verificare che le strutture siano a norma, sostenibili e accessibili a tutti e che ogni concessione risponda a una proposta imprenditoriale concreta e utile dal punto di vista della valorizzazione del territorio e della sua riscoperta. Solo in questo modo il turismo in Italia potrà trarre grande beneficio da un’iniziativa del genere.

Una volta chiusa la consultazione pubblica – e quindi ricevuti tutti i questionari – verrà aperto il bando di gara per la concessione gratuita di un centinaio di strutture tra rifugi, masserie, piccole stazioni, case cantoniere e caselli idraulici ma anche monasteri, castelli e ville. Si tratta, nello specifico, di 103 beni: 43 dello Stato, 50 degli Enti territoriali e 10 di Anas. Ciascuno di questi potrà essere affidato in una tra le seguenti modalità:

Le parole d’ordine: sostenibilità e accessibilità

I candidati prescelti avranno il compito di riqualificare le strutture in disuso lungo percorsi quali per esempio la Via Francigena e la Via Appia. Un’iniziativa, questa, che potrebbe contribuire a cambiare il modo di fare e vivere il turismo in Italia:

Booking Blog: In che misura questa iniziativa influirà sul turismo in Italia? Pensate, per esempio, che andrà a modificare le abitudini e le preferenze dei viaggiatori e magari favorirà il turismo lento rispetto a tipi di vacanza più “classici”?

Francesco Palumbo: le strategie complessive contenute nel Piano Strategico Nazionale del Turismo, indicano la strada da seguire: l’integrazione dei due principi trasversali della sostenibilità e dell’accessibilità dei luoghi. Una visione sostenibile del turismo, infatti, favorisce la distribuzione di opportunità fra aree centrali e interne del paese e una maggiore permeabilità dei luoghi visitati rappresenta un’opportunità per il turista di apprezzarne più a fondo la bellezza e l’unicità.

Il Piano, in particolare, propone il principio secondo il quale la rete infrastrutturale a percorrenza “lenta” (cammini, ciclovie, ferrovie storiche), oltre a migliorare l’accessibilità di destinazioni non interessate dai principali assi viari – quali, per esempio, i borghi – possa diventare un nuovo modello di fruizione del paesaggio.

A tal riguardo c’è unità di intenti anche con il MIT, che ha inserito le ciclovie nel nuovo Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti. Sugli stessi temi si registra anche l’interesse delle Regioni e di molte associazioni settoriali. Una volta creati i presupposti “infrastrutturali” spetterà, ovviamente agli operatori territoriali (pubblici e privati) costruire la loro offerta turistica intorno a tali direttrici e sulla base dei principi strategici condivisi.

Fondi dedicati alle start-up

Di carne al fuoco, insomma, pare essercene abbastanza. Ma non è tutto: sono in arrivo nuove edizioni del progetto e quindi nuove concessioni anche nel 2018 e nel 2019. Inoltre, il MiBACT stanzierà tre milioni di euro attraverso quattro bandi volti a sostenere le start up che parteciperanno al progetto e fornire ai diretti interessati un’adeguata formazione:

Booking Blog: prevedete l’inserimento di figure di formazione professionale a supporto di quanti si cimenterebbe per la prima volta in un ruolo imprenditoriale?

Francesco Palumbo: per quanto riguarda la formazione – intesa non come formazione strettamente professionale ma formazione all’imprenditorialità – il MiBACT ha avviato, in sinergia con Invitalia, un programma di agevolazioni e servizi di accompagnamento rivolto a chi ha un progetto innovativo legato alle risorse territoriali e voglia diventare imprenditore nel settore turistico.

Si tratta di un percorso di accelerazione con un portale dedicato ai potenziali imprenditori, servizi di mentoring e premi (10.000 euro per le startup e 15.000 euro per le aggregazioni) da investire nell’acquisto di servizi specialistici, tra cui anche la formazione, per lo sviluppo dei loro progetti (http://www.factorympresa.invitalia.it/factory-turismo [5]).

E voi, che ne pensate di questa iniziativa? Ricordate che il questionario è aperto a tutti. Quindi, perché non dare il vostro contributo partecipando alla consultazione pubblica online? Noi lo abbiamo trovato molto utile e siamo curiosi di conoscerne i risultati definitivi.