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SEO hotel: come guadagnare posizioni con l’aggiornamento Google Penguin

leggi l’articolo completo... [2]Ogni volta che big G annuncia un nuovo aggiornamento del suo algoritmo, si sa, il mondo rimane col fiato sospeso.

Durante l’intervento “Dear Google & Bing: Help Me Rank Better!“ al recente SXSW a Austin, Matt Cutts, software engineer che guida il team webspam di Google, ha comunicato che, già a partire dalle prossime settimane, sono in arrivo penalizzazioni per chi eccede nell’utilizzo di parole chiave e nello scambio di link ai fini dell’ottimizzazione del sito.

I vertici di Mountain View hanno tenuto a precisare che il perfezionamento  dell’algoritmo andrà a impattare appena l’1,6% dei siti esistenti, poiché si è solo cercato di affinare il meccanismo di valorizzazione dei contenuti originali già introdotto da Google Panda (vedi Google Panda: quanto interessa l’hotel la nuova modifica dell’algoritmo? [3]) e non ci saranno sostanziali cambi di direzione.

Google afferma che l’aggiornamento, rinominato Google Penguin, ha come obiettivo abbassare la page rank dei siti iperottimizzati in modo da premiare chi, producendo contenuti di spessore e ottime pagine web, contribuisce a migliorare la rilevanza dei risultati delle ricerche da parte degli utenti.

Niente panico, dunque.

Un SEO agli esordi rischia, spesso, di dedicarsi con eccessiva intensità all’ottimizzazione onsite, come se fosse l’unica spinta possibile per scalare la vetta delle SERP, magari perdendo di vista la qualità dei contenuti.

Un SEO esperto dovrebbe invece sapere che, per quanto  le azioni che possono garantire a un sito un ottimo posizionamento sono molte e diversificate, non si può prescindere dalla creazione di contenuti capaci di valorizzare l’esperienza dell’utente che sceglie di leggere i contenuti del nostro sito.

E’ dunque il momento di smetterla con la “overoptimizazion” e focalizzarsi decisamente sulla produzione di contenuti interessanti. Si tratta di aggiungere valore, non keyword, ma come accorgersi se il nostro sito è eccessivamente ottimizzato?

Non esistono siti sui quali non si possano creare contenuti interessanti, originali, capaci di attrarre lettori e, soprattutto, link qualificati. Soprattutto, l’incapacità di crearne non deve essere la scusa per continuare a giocare con i title tags cercando di imbrogliare i motori di ricerca e portare più traffico.

Per non rischiare una de-indicizzazione del vostro sito sarà dunque sufficiente proseguire con le buone pratiche che vi abbiamo consigliato (vedi SEO etica: perché il futuro sarà dominato da una SEO intelligente [4]) e impegnarsi nella produzione di contenuti di qualità, seguendo alcuni semplici suggerimenti:

Investire in contenuti, piuttosto che in link strategy è un’attività destinata a durare nel tempo e che, se ben fatta, vi metterà al riparo dai continui aggiornamenti dell’algoritmo.

L’intervento di Matt Cutts può essere ascoltato sul sito del SXSW [5].