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Speciale TripBarometer: tutti i trend di viaggio 2016

leggi l’articolo completo... [2]Per festeggiare il Natale e l’anno nuovo TripAdvisor pubblica una speciale edizione del suo atteso sondaggio TripBarometer.

Per svelare i trend di viaggio del 2016 il Gufo ha intervisto 44.000 tra utenti e albergatori di tutto il mondo (oltre 3.000 solo in Italia). Le previsioni annunciano una buona dose di ottimismo in hotel e voglia di partire crescente nei viaggiatori.

La gente sente il bisogno di viaggiare perché crede nel potere terapeutico dei viaggi. D’altra parte gli albergatori pensano che quello in arrivo sarà un anno buono per alzare le tariffe e anche per investire di più, sia sull’hotel che sul marketing e sullo staff.

Le statiche tratte dal nuovo TripBarometer sono davvero tante: noi abbiamo selezionato i dati di maggiore interesse per il settore alberghiero.

 

#1 – I viaggiatori sono disposti a spendere di più

Un terzo dei viaggiatori ha dichiarato che intende spendere di più per organizzare le proprie vacanze nel 2016: l’incremento della spesa andrà dal 30 al 40% in più. Questo riguarda sia i Millennial (18-34 anni), sia la Generazione X (35-64), sia i Baby Boomer (over 65).

Australiani e Svizzeri dicono che sono pronti a viaggiare in grande e si prevede che il loro budget per i viaggi nel 2016 sarà di circa 10.800 dollari. Buone notizie anche per chi ha clienti italiani, il cui budget è in crescita rispetto allo scorso anno.

Perché le persone vogliono regalarsi più viaggi? Perché pensano di “meritarlo”, nel senso che il viaggio è diventano un bene irrinunciabile per molti di noi. Una concessione necessaria che ripaga di tutte le fatiche e le rinunce fatte durante l’anno lavorativo. Non a caso per il 31% dei partecipanti viaggiare “fa bene alla salute”.

 

#2 – Voglia di scoprire e costi di viaggio fattori chiave nella scelta

Perché un utente dovrebbe scegliere una certa meta piuttosto che un’altra? Tra i primi fattori che influenzano maggiormente la scelta ci sono ovviamente il costo dei voli e degli alberghi. Ma è importante sottolineare che per il 74% degli utenti è fondamentale vedere un posto dove non è mai stato e per il 67% imparare qualcosa di nuovo.

Questo conferma l’importanza del turismo esperienziale, inteso non solo come break di evasione, ma anche come occasione per sperimentare e conoscere culture diverse.

Come vedete per i viaggiatori di tutte le età l’aspetto culturale di una vacanza resta uno dei fattori decisionali più forti:

 

#3 – Aria condizionata e Wi-Fi irrinunciabili in hotel

Scendendo nel dettaglio, scopriamo che sempre più persone considerano alcuni servizi ormai “standard” in hotel. In particolare l’aria condizionata è considerata un must have per il 63%, il Wi-Fi per il 46% e la colazione per il 40%.

Ma questi non solo gli unici servizi agognati dai viaggiatori: per molti anche un semplice bollitore in camera con tè e caffè in bustine può fare la differenza, persino più della piscina.

 

#4 – I Millennial a caccia di avventura e sport

Quest’anno si è fatto un gran parlare dei giovanissimi e di come attirarli in struttura. Sappiate che tra i Millennial intervistati l’82% ha in progetto di provare qualcosa di nuovo nell’anno che verrà: una vacanza-avventura, un safari, una vacanza in snowboard o per fare immersioni.

Un altro dato degno di nota è che tra le cose da portare con sé, i Millennial segnalano al primo posto lo smartphone (87%).

 

#5 – In hotel si respira ottimismo

A livello internazionale circa la metà degli albergatori pianifica di incrementare le tariffe dell’hotel (in Europa il 46% circa). Per molti (65%) la motivazione è un aumento dei costi, ma per altri (35%) si tratta di una aumento della domanda. Questo significa che l’anno passato è andato bene, che la crisi sembra ormai superata e che finalmente i viaggiatori sono tornati a spendere.

Anche se la percentuale è diminuita rispetto allo scorso anno, in generale il 73% degli albergatori si dichiara ottimista sul business 2016.

 

#6 – Investimenti in tecnologia e formazione

Sulla scia di questo rinnovato ottimismo gli albergatori si dimostrano in vena di investimenti: il 59% vuole finalmente investire nella gestione della reputazione online e il 48% sente la necessità di sfruttare le possibilità offerte dal marketing e dalla pubblicità. Significativo anche il fatto che il 46% voglia formare il proprio staff per offrire un servizio migliore.

Per approfondire i dettagli vi consiglio la lettura integrale del TripBarometer 2016 [3].