Come essere protagonisti nell’era dell’AI
17 Aprile 2025 | nessun commento: scrivi il primo!
L’adozione crescente dell’intelligenza artificiale (AI) nell’ospitalità sta accelerando una trasformazione senza precedenti.
L’adozione crescente dell’intelligenza artificiale (AI) nell’ospitalità sta accelerando una trasformazione senza precedenti.
Quest’anno al TTG di Rimini abbiamo incontrato Dario Ghiglione di Villa Giada Resort a Imperia, un cliente che ci ha raccontato la sua singolare strategia di disintermediazione.
Dario ha ottenuto risultati concreti mirando ai clienti più esigenti, con tariffe più alte delle OTA ed esperienze di viaggio uniche e personalizzate. La dimostrazione che si può disintermediare senza per forza far leva sul prezzo e allo stesso tempo contribuendo alla crescita della destinazione turistica.
La visibilità è la nuova e ultima frontiera della disintermediazione, la cima più ampia di una piramide rovesciata formata da Asset, Tech e, appunto, Visibilità.
Questo è il pensiero espresso da Nicola Seghi, Business Evangelist di Simple Booking, durante l’ultima product presentation al BTO del booking engine tutto italiano.
“Si può davvero competere con le OTA?” si chiede Seghi “Certamente, ma ricordiamoci che abbiamo degli svantaggi intrinseci rispetto ai grandi portali”.
Il metamotore di ricerca Google Hotel Ads sta sperimentando in questi giorni un nuovo formato di visualizzazione della scheda hotel. Sotto le informazioni base come nome, indirizzo e punteggio della struttura, la maschera di verifica della disponibilità produce risultati che mettono in risalto la tariffa a notte prima ancora del logo e del nome del canale di prenotazione.
L’A/B test in questione per ora interessa solo Google USA, ma i primi risultati che ne emergono potrebbero dare luogo a test simili anche su mercati, come quello italiano, i cui canali di prenotazione online stanno diventando sempre più competitivi.
Se da un lato non è semplice capire le dinamiche di investimento di Expedia e Priceline Group sul campo di battaglia del metasearch, dall’altro è chiaro che i metamotori di ricerca hotel diventano sempre più fondamentali per le OTA.
Ma che ruolo può avere il vostro hotel in tutto ciò? C’è un modo per non affondare in questi giochi di potere tra big spender? Analizziamo insieme la situazione.
La strategia per far crescere le vendite dirette messa in campo nel 2016 dalle grandi catene alberghiere statunitensi sembra aver ripagato di tanti sforzi: in chiusura dell’ultimo trimestre dell’anno, i CEO di Hilton, Marriott e altri gruppi si sono dichiarati soddisfatti. Per questo non sono intenzionati a tornare sui loro passi.
In America il rapporto hotel – OTA è sempre stato molto diverso dal nostro: nel continente a stelle e strisce le grandi catene alberghiere hanno sempre avuto un ruolo forte nel mercato del turismo online, riuscendo a mantenere un alto livello di disintermediazione rispetto a quello ottenuto dai piccoli hotel europei.
“Se aprissi un hotel da zero, darei tutta la distribuzione in mano a un’OTA e mi concentrerei sugli ospiti e sulla loro esperienza.” Questa è l’opinione di David Turnbull, CEO di SnapShot, software per alberghi di analytics e messaggistica.
Una controversa affermazione che ha infiammato gli animi online e che ha lasciato anche me a bocca aperta. Voi mettereste mai il vostro hotel in mano a una sola OTA?
“Non capisco perché le vendite del mio hotel su Booking sono raddoppiate mentre quelle dal sito sono solo in leggero aumento!” Questa è una lamentela che nell’ultimo anno ho sentito ripetere da decine di albergatori in giro per le fiere e sui social.
Per molti questo dipende dalla smisurata visibilità dei portali e dai loro crescenti investimenti di marketing. Ma la verità è che questo, almeno in parte, dipende anche dal fatto che gli hotel non fanno altrettanto.
Per disintermediare e farsi notare l’hotel deve concedere ai suoi ospiti qualcosa in più dei portali: uno sconto, un regalo, un vantaggio concreto. Ma come scegliere i benefit per il vostro cliente?
La Cornell University ha fatto un test per capire che cosa sia più apprezzato dagli ospiti e che cosa porti più benefici economici all’hotel. Il risultato dimostra che spesso basta davvero poco per farli contenti.
Accettare prenotazioni senza carta di credito a garanzia, a molti di voi sembrerà una scelta da pazzi. Eppure, questa può diventare un’ottima tecnica per disintermediare senza ricorrere ai soliti sconti.
Per spiegarvi come, abbiamo intervistato un direttore di hotel che utilizza regolarmente le prenotazioni senza carta di credito a garanzia. E che ne ha fatto una delle sue migliori armi di vendita.
Qualche giorno fa ho prenotato un hotel su Booking. Confesso che non ho nemmeno provato a guardare il sito dell’albergo, perché avevo paura di quello che avrei trovato. Pagine poco chiare, link rotti e magari booking engine di bassa qualità dove è impossibile prenotare sono sempre in agguato.
Poi però sul sito ufficiale ci sono andata: ho trovato una tariffa più bassa e un booking engine semplice e chiaro. Così ho cancellato su Booking e ho riprenotato sull’hotel. Ma non tutte le prenotazioni hanno questo lieto fine: PhoCusWright ci spiega perché spesso gli utenti preferiscono i portali.
Da qualche mese le grandi catene alberghiere statunitensi, spinte da un tardivo senso di rivalsa sulle OTA, hanno scelto di investire sulla disintermediazione, promuovendo le prenotazioni dirette sul sito ufficiale.
Che strategie stanno usando per promuovere le loro politiche di “Miglior prezzo garantito”? E che cosa potrebbero fare di più? Scopriamolo insieme, perché potrebbe fare comodo anche a voi.
Chi va via perde il posto all’osteria. Questo è il succo di quello che ha detto Dara Khosrowshahi, CEO di Expedia, durante un incontro con gli investitori a New York a proposito del rispetto della rate parity.
Infatti Marriott e Hilton hanno lanciato un piano strategico per promuovere a tutti i costi le prenotazioni dirette, e le grandi OTA hanno fatto sapere cosa ne pensano a chiare lettere.
Quasi il 60% dei bed and breakfast italiani dice di aver investito in un booking engine per gestire le prenotazioni online. Questo significa che anche le piccole strutture stanno aprendo gli occhi sulle possibilità offerte dal web in termini di prenotazioni dirette.
Il dato è stato pubblicato nel Rapporto B&B Italia, un sondaggio condotto dal portale Bed-and-breakfast.it su 2500 strutture che ci offre una fotografia particolareggiata e aggiornata di questo settore nella nostra Penisola.
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